08 gennaio 2014

Sui pratoni del Pralongià in Alta Badia (4)

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Qui la prima puntata, qui la seconda, qui la terza. 
Compatibilmente con il mio tempo, eccovi la conclusione del foto racconto dell’escursione fatta in Alta Badia.
Sono in cima al Pralongià a 2149 metri d'altezza, e guardo verso ovest. Sulla sinistra potete vedere l’inizio della Val Gardena. Là sotto c’è Corvara. Alla destra dell’inquadratura c’è la Val Badia. Quello che si vede in basso è uno dei tanti rifugi della zona. Ancora più in là, gli impianti di risalita dove mi sto dirigendo. 

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Il Sassongher. 

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Una panoramica delle Conturines e parte del Sasso Croce.

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Si torna verso casa.

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Qui in quota il vento fa strani ghirigori nella neve. 

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Mi sto avvicinando alla civiltà, dopo esser stato tutto il giorno in mezzo al bosco e in semi solitudine. 

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Verso Cortina il tempo persiste con ampie coperture nuvolose. Per fortuna non sono andato in escursione da quelle parti. 

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Una bellissima immagine del Sasso Croce, re della Val Badia. 

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Ecco uno di quei servizi che vorrei provare un giorno. Elivolo turistico per le Dolomiti. 

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Da qui partono tre tragitti. 

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I prezzi però, non sono proprio economici: 110 euro a persona. Infatti la zona è deserta. 

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Non è invece deserto il rifugio da dove arriva odore di ciccia arrosto e patatine fritte. 

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Qui la gente è in piena vacanza e se la gode. 

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Ecco la mia via di ritorno: la pista azzurra n. 9A. 

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Alla mia sinistra continuo a vedere paesaggi incantevoli.

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Per chi ama passeggiare nella neve, con ciaspole ma anche senza, qui c’è di che sbizzarrirsi. 

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Alla mia destra, verso Cortina, il cielo ha deciso che era stufo di rimanere nuvoloso.

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La famiglia degli alberi storti.

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Sono le 14.53 e le ombre sulla neve sono sempre più lunghe. 

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Mi addentro un po’ in neve fresca, anche se è una gran fatica. Ma ne vale la pena per gli scorci fotografici che trovo. 

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Arrivo ad un altro rifugio.

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Fortunatamente il sole tramonterà alle mie spalle, così potrò immortalare le Conturines tutte rosse. Eccole in alcuni particolari. 

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Gli sciatori scendono a valle come tante mucche con le ruote. Braccia lungo i fianchi, fanno uno strano effetto vederli così tutti insieme. 

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Certo è che il bordello è parecchio. 

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Questa è la valle che dovevo visitare quest’oggi. A quest’ora finalmente è al sole!

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Fotografo verso il Lagazuoi baciato dal sole del tramonto.

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La neve là sopra è tanta tanta. 

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Sono finalmente alla fine della pista da sci. Mi addentro per una strada parallela che mi porterà al punto da dove sono partito questa mattina. 

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Guardate cosa sono qui gli alberi. 

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Il paesaggio è spettacolare, ma sembra che gli sciatori non se ne accorgano. 

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Sono le 15.37 e i colori si fanno più intensi. Manca meno di mezz’ora al tramonto. 

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Tento qualche HDR, viste le condizioni di scatto pressoché impossibili. 

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Altri alberi abbattuti dal pesante carico di neve. 

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Mi addentro nel bosco come se fossi un piccolo leprotto. 

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E guarda caso, di fianco a me scorgo delle impronte che sembrano proprio quelle di una lepre. 

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I colori davanti a me si fanno incredibilmente vivi. 

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Continuo a spostarmi in neve fresca raso terra. 

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Il sole cala molto velocemente. 

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Eccomi arrivato nei pressi del parcheggio dove ho l’auto. Proprio in tempo per vedere le punte dei monti in fiamme. 

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Che spettacolo che ho davanti agli occhi. E sono tutto solo ad ammirarlo. 

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 Ed ecco gli ultimi barlumi di tramonto.

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E’ praticamente finita. 

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Colgo gli ultimi rossori nei riflessi di un torrente semi ghiacciato.

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Stanco ma appagato, rientro in auto, la quale è mezza congelata, essendo stata tutto il giorno all’ombra a -9, -11°. Mi metto in viaggio e incontro nella corsia opposta decine e decine di auto che tornano dagli impianti di risalita. 

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Faccio i Passi montani e poi arrivo a Canazei. 

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Qui farò oltre 20 minuti di coda per traffico intenso. Una gran bella scocciatura. 

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Poi finalmente, doccia calda e meritato riposo. 
Alla prossima escursione, gente! Vi aspetto numerosi.

 

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9 commenti:

Anonimo ha detto...

Sempre meglio momo..
Complimenti!!bellissimi posti
Max bdg

Momo ha detto...

Massimo, grazie mille!!! Pochi commenti ma buoni. :-)

Anonimo ha detto...

Molto belle le foto e molto piacevoli, come sempre, i commenti.

Alcune volte non concordo molto con i tuoi giudizi verso i turisti, che dopo tutto fanno anche la ricchezza di questi luoghi e anche del tuo trentino. Non tutti sono alpinisti e camminatori, anzi molti sono semplici vacanzieri che cmq, a loro modo, amano la montagna. C'è a chi piace camminare da solo in mezzo ai boschi e chi passare in allegria una giornata con gli amici o la famiglia in pista.
Io faccio parte di quella schiera di "mucche" che scendono con gli sci, credimi, non penso proprio che nessuno rimanga indifferente dai panorami che ha attorno e men che meno che non se ne accorga come dici tu.

La montagna è di tutti ... l'unica cosa che non accetto dai "turisti della domenica" è non rispettarla il resto a mio avviso va bene tutto.

ciao

Alessandro

Momo ha detto...

Alessandro, scusami non volevo risultare offensivo verso la categoria dei turisti. Se l'ho fatto è stata una cosa involontaria. Magari a volte traggo queste conclusioni forse perché io sono un pochino orso in queste circostanze. Grazie per avermelo fatto notare.

Anonimo ha detto...

ciao Momo,
come vedi fra "orsi" ci si intende ... non ho certo nemmeno io modi gentili.
Cmq quando hai fatto questa escursione ero proprio a Colfosco, e avendo saputo dai tuoi msg che avevi programmato questa uscita, mi era venuta voglia di raggiungerti per conoscerti di persona ...
sarà per la prox
Continua così, ciao

Stefano ha detto...

Ho aspettato la fine del racconto per commentare.
Bellissime foto Momo. Da sciatore incallito invece concordo con quanto dici. Il 2 gennaio sul Latemar mi sono fermato, ho smesso di sciare per la troppa gente. La montagna, per come l'amo io, era snaturata.
Vero, la montagna è di tutti ma all'aumentare dei visitatori aumentano le probabilità di incontrare incivili o di persone che amano prettamente sciare e non il contesto in cui lo fanno. A riprova di questo lo dimostra la quantità di turisti estivi rispetto a quelli invernali. I fuoripista (non entro nel merito Schumacher), deturpano il paesaggio. Se uno va a sbattere contro un pale mi spiace ma non gliel'ha prescritto il medico. Allo stesso tempo basta salire con la seggiovia dell'Agnello a Pampeago per vedere quanti piccoli alberi vengono distrutti dagli snowboarder o sciatori fuoripista.
All'arrivo dell'ovovia che sale da Predazzo, in coda per prendere la seggiovia che sale a Passo Feudo, decine di turisti dell'est ubriachi e puzzanti di vodka, con sigarette accese in coda, al fianco di bambini. Ah, erano le 10.00 di mattina, ndr.
Era la settimana di capodanno, il sovraffollamento è logico. Meno logici sono gli atteggiamenti delle persone.
Ecco allora che le foto di Momo ci riportano alla vera Montagna, quella silenziosa, quella intonsa, quella fantastica e non deturpata.
Grazie Momo, complimenti veramente.
Stefano

Anonimo ha detto...

Si Stefano hai ragione.
Posso solo aggiungere che, se manca l'intelligenza delle persone, servirebbe un pò più di severità e rigore nel far rispettare le regole che ci sono.
Invece per non "scontentare" i turisti portadenaro alle volte ci si tappa un pò gli occhi ... "fumi in coda agli impianti = ti ritiro lo skipass" - "Fai fuori pista dove e quando non si può = Non ti soccorro"

questo mi piacerebbe

Stefano ha detto...

Esattamente come dici tu (Alessandro, giusto?).
Ci vorrebbero più controlli sulle piste ma è veramente un discorso molto complesso da gestire.
Un tardo pomeriggio ho atteso che si svuotasse una pista e per curiosità ho attivato l'applicazione Speedometer sullo smartphone. Senza strafare, senza spingere al limite, ho toccato i 76 km/h.
In condizioni di caos, di piste piene e sovraffollate come quelle fotografate da Momo, capita sovente di trovare "il fenomeno" che scia a quelle velocità e contemporaneamente trovi sulle piste bambini di pochi anni. Ma se gli salti addosso a quelle andature quanto male gli fai ?
Costa di più trasportare un ferito in elisoccorso cure mediche e quant'altro o costa di meno stracciare uno skipass ad un incosciente?
Io cerco di proteggere i miei figli il più possibile facendomi seguire, percorrendo diagonali che non li espongano a rischi, di partire quando non c'è nessuno ma non è facile così come non è facile imporre delle regole sanzionabili.
Regole invece che andrebbero applicate sul discorso "fumo" (mozziconi buttati sulla neve come se chissà chi fosse lì pronto a raccoglierli), e fuoripista e/o danneggiamento piante.
Ho visto sciatori salire sul tetto di malghe o improvvisare salti posticci sfruttando le staccionate di legno degli alpeggi. Questo no, mi spiace ma va sanzionato, punito, redarguito.
Tornando in tema, quando scio il paesaggio lo guardo, eccome se lo guardo ... anzi... gli sci sono un mezzo "rapido" per poter ammirare le montagne da più punti di vista.
Non vi annoio più. Ciao, Stefano

Momo ha detto...

Alessandro e Stefano, grazie per la vostra interessante disamina sul turismo invernale in montagna. Non avete annoiato nessuno, anzi. Io da tempo ho abbandonato il chiassoso (seppur divertente) mondo dello sci da discesa per buttarmi a capofitto sulle escursioni solitarie. L'approccio al mondo della montagna in questo modo è totalmente diverso. Penso lo possiate capire in pieno da quello che scrivo durante i foto racconti.
Spero di avervi compagni di escursione a breve! Ciao e grazie ad entrambi.

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