Qui la prima puntata. Qui la seconda.
Sto camminando in una immensa distesa di neve candida sull’altopiano di Pralongià. La vista è allo stesso tempo emozionante e rilassante.
Il cielo è azzurrissimo, anche se...
Nuvole innocue ma consistenti stanno arrivando da Cortina, zona che è rimasta nuvolosa per tutto il giorno.
Io avanzo nella speranza che il sole stia fuori, perché fotografare questi luoghi senza sole sarebbe un delitto.
Purtroppo però le nuvole vincono e io decido che è l’ora di fermarmi per la pausa pranzo. Lo faccio ora nella speranza che le nuvole spariscano velocemente.
Pazzesco però la diversità di atmosfera che c’è alla mia destra
rispetto a quello che vedo alla mia sinistra. Sembrano due giornate completamente diverse.
Devo trovare un posto per poter mangiare in santa pace e con le chiappe all’asciutto, se fosse possibile. Nel frattempo vedo là in fondo la lunga strada che porta alla croce di vetta del Pralongià.
Guardate il vento e la neve cosa fanno.
Dopo altri 5 minuti di cammino, vedo una panca a ridosso di una baita e per giunta rivolta a sud. Decido di fermarmi qui.
Scarico lo zaino dalle spalle e mi riposo.
Sono un po’ sudato e l’assenza del sole non è il massimo, visto che le temperature viaggiano intorno ai -6°, -9°. Inizio a preparare il mio pranzetto.
Focaccia appena sfornata da imbottire.
Bibita in fresca.
E si parte. Che fame!
Ecco il panorama che ho davanti mentre mangio. Sembra che le nuvole si stiano diradando. Forse mi va bene.
Verso Cortina è ancora arrabbiato.
Là in fondo vedo il Sella molto imbiancato.
Finisco di mangiare, mi cambio la maglia e avviene il miracolo. Le nuvole se ne vanno, anche verso Cortina ci sono ampi sprazzi di sereno.
Le Conturines rivedono anche loro il sole.
Posso salutare il luogo dove ho consumato il pasto e ripartire.
Alla mia destra c’è uno spettacolo da togliere il fiato. Quello a punta sulla sinistra è il Sassongher.
Sono felice perché il sole è tornato a scaldare la mia faccia.
Dietro di me, le Conturines.
Ancora il Sassongher.
Questo invece è il Sass dla Crusc nella sua parte finale sopra La Villa e Badia.
Purtroppo il cielo peggiora nuovamente.
Nel frattempo sono arrivato il vetta al Pralongià a 2138 metri d’altezza.
Qui chiedo ad uno scialpinista se una delle piste da sci che vedo, porta in zona Armentarola.
Fortunatamente mi dice che c’è una pista azzurra che arriva proprio dove ho la macchina io. Decido senza tentennamenti di cambiare il percorso di ritorno non passando più per la lunga strada nel bosco. Intanto rimiro il panorama che mi si è aperto davanti.
Il cielo verso Cortina è di nuovo nero.
Ecco le punte della Croda da Lago.
Una mega panoramica dal Pralongià (ingrandibile).
A presto per la fine del racconto!
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1 commento:
stupende !!!
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