La prima parte qui.
La strada che stiamo percorrendo, ad un certo punto sembra arrivare in cielo. E' molto ripida e termina oltre l'orizzonte. Il sole si nasconde dietro il velo di nuvole.
A causa del salitone, rallentiamo un bel po' e la nostra amica a quattro zampe torna indietro e scruta dove siamo rimasti. Che ridere!
Ora siamo in mezzo al pianoro. Alla mia sinistra cìè il Sass dla crusc, ma è meglio che non lo guardi, perché potrei incazzarmi di brutto. Ampi nuvoloni si addensano all'orizzonte. Chssà che non prendiamo pure l'acqua, oggi che era previsto sole completo!
Decidiamo di fare una piccola sosta nell'unica baita aperta al pubblico di tutta la zona.
La nostra amica è sempre con noi, ma dopo aver incontrato altri due cani, rimarrà qui. Grazie della compagnia, bella!
Dall'altra parte della valle vedo la punta del maestoso Sass de Putia, 2875 metri.
Alla baita stanno pranzando un gruppo di guide alpine. Bene, se ci capitasse qualcosa nelle prossime ore, saremmo in una botte di ferro.
Sono le 12.50 e la fame inizia a farsi sentire. Decidiamo però di non mangiare qui, ma di sceglierci un posto più meditativo. Proseguiamo quindi verso il sentiero che porta al santuario.
Le baite qui sono purtroppo quasi tutte lasciate andare. Sarà dura trovare un tavolo con una panca per il nostro lauto banchetto.
Ogni tanto mi piace fotografare particolari come questo.
Ci stiamo incamminando verso le pareti del Sass dla crusc. Il cielo, come vedete, non accenna a migliorare, ma almeno non minaccia più come prima.
Anche con le nuvole, questo posto è una magnificenza. Immaginatevelo in autunno con tutti i larici gialli, oppure in estate con tutti i prati verdi. Mi sa che tornerò in questo posto molto presto.
Proseguiamo per un altra mezz'ora, poi affamatissimi, ci impossessiamo, non avendo trovato nulla di meglio, di un vecchio fienile con il portone sventrato.
Troviamo anche al suo interno, tre ciocchi di legno, perfettamente adatti per sederci e formare un tavolino.
Per pranzo ci attendono degli ottimi panini imbottiti con speck acquistato in una macelleria della Val di Fassa. Uno spettacolo! Sarà che abbiamo una fame da lupi, ma mi sembra di non aver mai mangiato un panino tanto buono.
Ecco il resto del banchetto.
A star fermi non fa poi così tanto caldo. Meno male siamo riparati dal vento, anche se la baita che ci ospita, ha spifferi larghi 10 centimetri!
Ad un certo punto appare anche un sole più deciso del solito.
Ma verso sud, la situazione non è rosea.
Finiamo di mangiare e quasi siamo costretti ad infilarci i guanti. Si è alzata un ariaccia non molto simpatica. Ecco una immagine dei Pra d'Armentara, come vengono chiamati questi prati costellati di baitine.
Riprendiamo il nostro cammino e riprendiamo a salire. Non conosco metodo più efficace per scaldarsi, ed in effetti, dopo 10 minuti mi ritolgo la giacca a vento.
Ora siamo molto vicini alle pareti del Sass dla crusc in direzione del santuario collocato a 2045 metri.
Signore e signori, il Sass dla crusc fotografato con il grandangolo. Maestoso, eh?
Poco dopo, vediamo spuntare all'orizzonte, il Santuario. Lo vedete, lì sulla destra?
Ora mi sembra di poter toccare quelle pareti.
Ogni tanto mi soffermo a guardare quanto stronze siano le nuvole oggi: continua a persistere sulle nostre teste, sta cavolo di velatura grigiastra, mentre all'orizzonte vedo ampissimi squarci di sereno. Ma porc...
Nel frattempo, ecco il Santuario.
Sulle pareti sopra il Santuario, ci sono molte vie alpinistiche fatte anche da grandi nomi come Messner.
Arriviamo al santuario.
Oltre al Santuario, qui c'è anche un piccolo ospizio.
che però è caro come il fuoco. Qualche esempio: un piatto di minestra 6,50 euro, un bicchiere di Coca-Cola, 2,40 euro!
Mi guardo attorno.
Entro nel santuario.
Qui molti devoti hanno lasciato testimonianza di grazie ricevute.
Fa strano un ambiente del genere a 2000 metri di quota in mezzo ai boschi...
Esco dal Santuario e sembra che una piccola grazia sarà fatta anche a me. Il cielo si sta liberando: l'ampia cappa grigia che c'era sopra le nostre teste, si sta spostando. Rimane solo la striscia visibile qui a sinistra. Speriamo in bene per il tramonto, che è previsto tra circa 2 ore.
Anche il Sass dla crusc ora ha un cielo quasi azzurro dietro di sè. Molto bene!
Ora è tempo di tornare indietro, fino alla baita dove abbiamo lasciato il nostro amico cane. Da quella zona fotograferemo il tramonto.
Fine seconda parte. Tra non molto arriverà la terza e ultima parte. Abbiate fede.
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5 commenti:
"Abbiate fede".
Considerando la meta dell'escursione, mai monito fu più esatto !
Attendendo con trepidazione (e fede), porgo cordiali saluti.
Stefano
Come ben sai non commento spesso, ma non manco mai di seguirti. E' davvero difficile fotografare le propri escursioni in montagna tentando di essere originali. Le foto purtroppo, a volte, sembrano ripetersi in quanto il paesaggio risulta essere simile ad altri già visti in precedenza. Cio' non toglie che tu, in un modo o in un'altro riesci a trasmettere emozioni: quelle che stai provando tu nel momento esatto in cui le vivi. Per questo io e sono sicuro tanti altri lettori continuano a seguirti. Ciao Momo. Sono sicuro che questa camminata ti ha ricompensato cosi' come queste foto hanno ricompensato noi per il solo fatto di aver cliccato sul tuo bel blog.
Stefano, tra qualche ora non dovrai più attendere. Finalmente dovrei riuscire a pubblicare il finale dell'escursione. Grazie!
Oscar, hai proprio colto nel segno. Dopo aver prodotto il materiale fotografico dell'escursione, la parte più complicata è proprio quella della selezione delle foto e del racconto dei vari momenti. Bisogna cercare di tenere sempre alta l'attenzione e di riempire di piccoli grandi particolari tutta la storia. Spesso il tempo non permette di stendere racconti così ricchi e dettagliati, ma io ci provo sempre, anche perchè so che questi pot sono tra i più apprezzati dai miei lettori. Grazie infinite per il tuo bel commento!
Evvai con la pubblciità alle (peggiori) multinazionali!
Bellissimo l'angolo delle Grazie Ricevute, sembra quello del Santuario della Madonna di Pietralba, sopra Monte San Pietro.
Lì feci d'estate una bellissima escursione verso la Malga Laab dalla quale si può poi risalire sino al Passo Lavazè.
Bellissimo.
Stefano
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