Forse non ci siamo bene resi conto di quello che è accaduto lunedi scorso, esattamente una settimana fa alle 14.28 ora locale, nel Sichuan in Cina. Una scossa di terremoto dell'8° grado Richter ha spezzato le vite e il mondo di decine di migliaia di persone. Siamo a 71000 morti ma sicuramente supereremo i 100.000. Numeri che nei nostri TG cambiano giorno per giorno e che noi memorizziamo come se sapere l'ultima cifra alleviasse un pò il senso di dolore, di colpa. In questi giorni penso alle vittime del WTC del 2001, ci penso spesso e le paragono alle 71000 del Sichuan.
Perchè le paragono? Per l'eclatanza.
Quasi 3000 persone morirono quell'11 settembre e l'intero pianeta sconvolto dall'episodio. I giornali ne han parlato per anni e ne parlano ancora. Alla fine l'opinione pubblica se lo ricorderà per esempio più del maremoto indonesiano del 2004 che ha causato 230000 morti. Ok, gli episodi non sono paragonabili, ma tornando al terremoto di lunedi, sono passati solo 7 giorni e non ci rimane che una cifra da controllare nelle seconde pagine dei giornali. E stiamo parlando di una cosa come 23 volte il WTC, 46 torri gemelle che crollano e si frantumano al suolo ma non con lavoratori in giacca e cravatta, bensì piene di mamme, bambini, intere famiglie, la casa, il lavoro, i ricordi, la dignità, gli oggetti personali...
Il terremoto, se non ti strappa la vita ti logora tutto intorno, e la sensazione di solitudine in mezzo a quelle macerie dev'essere talmente forte che l'urlo del Word Trade Center, due palazzi che cadono dentro una boutique americana, non può essere più forte.
La morte è sempre morte, ma quando vedo un sacco di zaini da scuola accatastati tra le macerie e pieni di polvere, mi si spezza il cuore.
(attenzione, immagini forti)Sequenza da un matrimonio.Voglio chiudere con questa immagine e paragonarla ai lunghi cortei di americani che salutavano festosi, i pompieri di New York reduci dalle polveri del WTC. Qui niente pompieri festosi. Nessuno diventerà un eroe, in attesa della prossima scossa.
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4 commenti:
Ottimo il paragone con le torri gemelle, ma come ormai sanno un po' tutti, al di là di chi abbia macchinato dietro ad un attentato così scengrafico il fatto è che in quel caso si decidevano un po' le sorti (economiche) del mondo, in questo caso purtroppo per loro non ci sono interessi economici rilevanti.
È triste dirlo Momo ma è proprio questa la differenza.
Lo avevo pensato pure io, come per avere un "metro" da usare per un confronto.
Che immagini, quando vedo bambini mi vengono le lacrime agli occhi.
Saint, il tuo discorso non fa una piega. Non vorrei però che si arrivasse alla conclusione che io abbia qualcosa contro la vicenda WTC. Non è così.
Elisamu, si ci sono foto ancora più impressionanti in giro per il web...
Ah, beh, guarda non ti preoccupare Momo, dal tuo post non si nota nulal che potrebbe far sembrare che tu sia contro il WTC, piuttosto la tua è uan riflessione su come un minor numero di morti riesca a catalizzare l'informazione più di decine di migliaia.
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