Sono arrivato al Muse alle 15 oggi pomeriggio, per assistere al primo incontro che Samantha e i suoi compagni di viaggio della Expedition 42/43 stanno per intraprendere in giro per l’Italia. Il primo di questi incontri era proprio a Trento, la terra di origine di Samantha e della sua famiglia, un omaggio ai luoghi in cui Samantha è cresciuta (i suoi sono di Malè, anche se lei è nata a Milano).
La cornice di questo incontro era il parco dello splendido Muse, uno dei luoghi di cultura più affascinanti che io abbia mai visto.
Attirati qui da Samantha e dalle sue imprese spaziali, uomini, donne, ragazzi e bambini.
Qui sotto potete vedere la bimba pakistana (quella vestita tutta in fucsia) ma cresciuta in Trentino, protagonista di una lettera letta da Samantha mentre era nella ISS e che tanta tenerezza aveva suscitato per la lucidità e la semplicità in cui raccontava la guerra nelle sue terre di origine. Quella bimba verrà poi chiamata sul palco per un abbraccio con Samantha.
Ecco l’argomento della serata aperta a tutti e che attirerà oltre 2000 persone.
La cornice in cui si svolge l’incontro è incantevole. Anche il tempo è ottimo e tiepido.
Qui il labaro che ricorda il nonno di Samantha, anche lui come la nipote, sempre con la testa per aria! Era nei paracadutisti.
Mentre il pubblico inizia a riempire ogni angolo di prato possibile, i genitori di Samantha vengono intervistati dalle TV.
Arriva anche il Presidente della Provincia Autonoma di Trento, Ugo Rossi.
Il saluto ai parenti.
Il generale dell’Aeronautica Claudio Salerno.
Ci siamo, arriva il direttore del Muse ad annunciare i tre astronauti.
Prima parlano i politici, tra cui il sindaco di Trento e i presidenti di ESA e ASI.
Ma all’improvviso, eccola sbucare dalla pancia del Muse, con la sua immancabile tuta blu, che fa un po’ meccanico di Busto Arsizio.
Con lei anche l’astronauta americano Terry Virts e il russo Anton Shkaplerov.
Terry suscita più di qualche gridolino, per il suo innegabile fascino.
Samantha si guarda intorno stupita per il gran numero di persone presenti.
Ma lo stupore dura poco. Samantha, come se fosse una navigata presentatrice, prende in mano il microfono ed inizia a raccontare la sua avventura nello spazio ai presenti, con l’aiuto di alcune splendide slide.
Anton e Terry intervengono a supporto, l’americano tradotto dall’interprete e il russo tradotto al volo dalla stessa Samantha.
I presenti ascoltano con vivo interesse per tutto il tempo.
Piano piano cala la sera su Trento e su tutta la platea radunata al Muse.
Samantha infarcisce il suo racconto di tanti aneddoti curiosi. Uno fra tutti quello del taglio di capelli ad opera di Terry. Dirà l’astronauta americano che è stata la “missione” che più l’ha fatto sudare sulla ISS.
Ora è il momento delle domande dai social. Ne arrivano di improbabili.
Ed ecco l’incontro di Samantha con la bimba di origini pakistane. Un momento molto toccante.
Regali fatti dai bimbi per Samantha.
I tre astronauti diventano anche membri consiglieri d’onore del Muse.
C’è spazio per un ultimo regalo per tutti e tre. Due stupendi libri sulle Dolomiti (che tra l’altro ho anch’io), che gli astronauti dimostrano di gradire molto.
Dopo circa due ore, finisce questo interessante incontro che attendevo da tempo. Dopo aver seguito personalmente tutta la missione Expedition 42/43, questa era la ciliegina sulla torta.
C’è ancora tempo per qualche scatto rubato all’interno del Muse, dove Samantha si ritrova con parenti e amici.
Buonanotte, Samantha. Oggi mi son sentito orgoglioso di essere italiano. Una grande donna che tiene alta la nostra bandiera.
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