23 marzo 2010

Gli americani e le loro fragili casette

C'è una questione che non ho mai capito e vorrei che qualcuno me la spiegasse, magari i miei lettori italiani che vivono in America (me ne vengono in mente almeno due).
Perchè le case degli americani vengono costruite con materiali tali per cui all'arrivo del primo uragano quello che ne rimane è un cumulo di assi bagnate?
E' mai possibile che le tecniche di costruzione non prevedano il più solido mattone ancorato con il cemento armato? Perchè i tetti sono fatti con tegole canadesi (uno strato di catrame indurito) e non con tegole tradizionali? Ipotizzo che questi materiali "leggeri" (strutture in legno, compensati, pannelli truciolari, tegole canadesi, ecc... ) siano meno letali per l'uomo nel momento in cui inizia a volare tutto per aria, ma non è possibile che si continuino a costruire case stile "Tre porcellini davanti al lupo cattivo"! Che ci sia la moda per cui ad ogni passaggio di uragano, si colga l'occasione per avere una nuova casetta ancora più bella della precedente? Non credo. Forse è un problema economico. Il mattone negli USA costa troppo? Forse è un fatto di cultura? Come mai le case degli americani sono tutte fatte così:

Sono costruite quasi tutte con questa tecnica e questi materiali:

ma poi, dopo il passaggio di un uragano il risultato è questo:

Ecco un esempio di tegole canadesi staccatesi dal tetto.

Quello che è rimasto di una casa dopo il passaggio dell'uragano Katrina.

E si che gli americani dovrebbero essere preparati a queste cose, un pò come lo sono i giapponesi con i terremoti. Infatti questi fenomeni atmosferici insistono sempre nelle stesse zone. Le tempeste tropicali e gli uragani nascono nell'Atlantico centrale e si dirigono immediatamente ad ovest verso le coste americane, poi verso nord e infine - se non si sono dissolti prima - verso est/nord est. Guardate questo interessante schema che mostra le traiettorie di 1325 uragani dal 1851 al 2004.

Da quest'altra cartina possiamo meglio apprezzare quali sono gli stati interessati da questo devastante fenomeno.

Ora sono tutt'orecchi! :-)
(TPP) 45 minuti.

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15 commenti:

Anonimo ha detto...

Anch'io mi sono sempre chiesta la stessa cosa! Eppure loro dovrebbero essere più avanti di noi! Ho un'amica che vive vicino a NewYork ed abita in una casa di legno. Ma aldilà degli uragani, non ci sono anche gli incendi da prendere in seria considerazione? Boh, chi li capisce è bravo! Serena.

Anonimo ha detto...

Io invece mi chiedo come mai non hanno nè tapparelle nè persiane nè scuri...

Anonimo ha detto...

perche' a loro nessuno ha mai raccontato la storia dei tre porcellini :-)

Anonimo ha detto...

credo che sia un modo di costruire che, tolto i grandi palazzi e grattacieli, per loro sia tradizionale derivante dalle "ballon-frame" del west dove il legname era l'unico materiale disponibile a basso costo e la struttura era rapida da realizzare...e non hanno mai cambiato idea ciao

Zion ha detto...

io ho conosciuto un "muratore" che insieme a un suo collega costruivano una casa a due piani di medie dimensioni in 2 settimane con costi molto contenuti.
Non so, non gliel'ho chiesto, ma forse è per questo che perseverano. Boh!

Anonimo ha detto...

Ciao,
ho vari amici "on the other side of the pond", poichè vado da quelle parti spesso per lavoro;
ci sono vari fattori che influiscono in questo modo di pensare, quindi sintetizzando si potrebbe dire che è un fatto di cultura;
fra gli altri c'è questa idea di non mettere mai veramente le radici in un posto; poi c'è l'imperativo del "do it yourself", conosco qualcuno che con qualche nozione in materia (più che altro burocratica) e un sacco di attrezzature a noleggio si è praticamente fatto la casa da solo; poi, ma qui sono meno convinto, c'è il costo minore della casa in sè, che però, a seconda delle zone, può avere sensibili costi di manutenzione o "ricostruzione"...

Max

Marco Giangolini ha detto...

Me lo sono sempre chiesto anche io! :D

Credo che il fattore costo sia la causa principale, visto poi che non è una cosa abituale i prezzi salirebbero ancora di più...

Costruire una casa a tre piani da zero in Italia costa circa 500 mila euro, immagino che facendola in legno i costi siano solo una piccola frazione!

Anonimo ha detto...

e' una loro fissazione....loro amano le casette stile fiaba....possibilmente con il bosco dietro casa....il portico ....il giardino....ridipingere la staccionata....voglio dire i film ci spiegano tutto.....adorano alla follia queste casette in contee sperdute dalla mano del signore

Anonimo ha detto...

Gli USA vogliono portare nel mondo la democrazia con i bombardamenti e massacri di persone ed in casa loro fanno le case di di cartapesta.
Finchè in USA comanderanno la finanza di Borsa e le aziende belliche non andranno a finire bene.

Anonimo ha detto...

Ma siete tutti fuori di testa? Ma lo sapete che i tornadi hanno venti a velocità che variano dai 300 ai 500 kmh? Le costruiscono di legno (a parte la tradizione) perché ricostruirle ti costa massimo massimo 50 mila dollari, ricordo che le fondamenta rimangono.
In cemento armato andrebbe giù ugualmente perché come prima fase porterebbe via il tetto punto debole della casa poi portato via il tetto l'aria a 300/500 kmh farebbe implodere le mura facendola crollare!!!

Coimbra ha detto...

Intanto e' una questione culturale-storica, loro hanno una tradizione di costruzione di case in legno dovuta inizialmente alla necessita' ed alla facilita' di reperire il material (del resto anche nel nord Europa il legno e' molto presente nelle abitazioni per motivi simili). Da li', nel corso del tempo si e' evoluta anche un'industria delle costruzioni in legno che fa si' che oggi costruire in legno sia molto piu' economico che costruire in muratura.

Il secondo punto, forse quello piu' importante e' la diversa percezione della casa che hanno gli americani rispetto alla nostra. Per noi la casa e' un bene-rifugio, il Massimo investimento, destinazione di tutti i risparmi, da tramandare ai figli ed da loro ai nipoti. Di generazione in generazione, di gente che probabilmente vivra' nello stesso posto. almeno cosi' era fino a pochissimo tempo fa per la maggioranza degli italiani.
Percio' per noi non e' concepibile investire cosi' tanto in qualcosa che puo' essere divorato dalle tarme nel giro di vent'anni o spazzato via completamente da un tornado.

Invece per gli americani la casa e' uno status-symbol (come l'automobile... credo che sia il paragone piu' calzante) la compri, prendi il meglio che ti puoi permettere, la usi e poi la butti via e te ne compri un'altra se cambiano le esigenze, se ti sposti, se te la passi meglio economicamente e ti vuoi togliere una voglia.

Le case per loro sono un bene di consumo come gli altri, un bene fondamentale perche' come l'auto e' sotto gli occhi di tutti e' il tuo biglietto da visita, dev'essere il meglio che ti puoi permettere.

E con le cassette prefabbricate in legno possono assecondare pienamente questa esigenza perche' ti puoi permettere un villone con gli stessi soldi con i quali da noi ti compreresti un appartamentino. Ai figli non passeranno un bel nulla, forse le fondamenta di un rudere tarlato ma a loro questo aspetto importa poco cosi' come gli importa poco, culturalmente, il concetto del risparmio. ricordo che sono il paese della carta di credito in modo di poter spendere I soldi che ancora non hai...

nomad2 ha detto...

Non sono certo che il costo sia, come sembra dai post, la ragione principale. Se provassimo ad acquistare una casa di seconda mano in buone condizioni con pochi soldi avremmo in proposito una bella delusione.
Direi che, nell'orine. è certamente:
-un fattore pratico (se si devono fare riparazioni non si saprebbe a chi rivolgersi);
-un fattore culturale nel quale gioca molto il concetto "on the road" di Kerouac;
-un ulteriore fattore dovuto all'unica entità degli stati uniti (sono a casa ovunque mettano piede
sull'intero continente) e di conseguenza cultura e lingua sono uguali ovunque;
-altre ragioni di minore portata, ma che riguardano una cultura sostanzialmente diversa da quella
europea (il valore che viene assegnato al denaro non è rapportato all'entità-famiglia come generalmente
avviene da noi ma all'entità-individuo, il valore assoluto della proprietà privata, il valore
altrettanto assoluto concesso all'intangibilità della sicurezza personale, il fatto di non sentire tanto la responsabilità dell'accumulare denaro da lasciare ai figli perchè tanto la loro educazione e le situazioni con le quali entreranno in contatto li porterà ad essere comunque autosufficienti, i figli che da quando "spiccano il volo", e lo fanno in giovanissima età, diventano figure nuove e distinte dalla famiglia di provenienza, ecc.)
Tutte queste cose lasciano trasparire che la casa per loro non è un bene come lo è per noi, ma il mezzo per non prendere l'acqua quando piove, un bene che si può sostituire con frequenza e la "road to home" un concetto che somiglia al nostro di famiglia, che invece per loro è variabile, almeno nella conformazione personale.
Detto questo è un grave danno anche per loro quando crolla la casa, ma partono avvantaggiati per le condizioni generali del mercato (per dirne una del lavoro), perchè sanno che saranno generalmente positive e si potranno sempre affidare ad una cosa che per noi è un miraggio come la meritocrazia.
Possiamo anche criticarli, ma non prendiamoli per stupidi, semplicemente non hanno le nostre priorità.

Unknown ha detto...

Nn hanno le fondamenta

Anonimo ha detto...

Mio zio negli anni 50 è andato a fare il carpentiere in America. Mi hanno spiegato che in 30/40 gg si costruiva e consegnava una casa. La zia mi raccontava che loro avevano già aria condizionata in auto e lavatrici e frigo in casa! Credo che sia oltre che usanza ...in caso di calamità limitare danni a terzi e sveltire ricostruzione perché più economica!! Altro non so dirti!!!!

Anonimo ha detto...

Si. Me lo spiegarono a scuola molti anni fa!!😬

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