Questo inverno, come avevo già spiegato qui, il gelo ha spaccato in mille pezzi il vaso ovale del mio bosco di aceri bonsai. Ora è arrivato il momento di cambiare vaso e di fare altre operazioni fondamentali per la salute di un bonsai. Per chi non ne capisce nulla di questo argomento sarà interessante seguire le fasi di un trapianto anche perchè le stesse tecniche sono applicabili a tutte le piante d'appartamento. Si parte!
L'occorrente c'è tutto, compresa la Boo che osserva curiosa (naturalmente assicurata al guinzaglio estensibile per evitare che se ne vada in giro per la valle). Prima cosa ho estratto la pianta dal vaso, molto delicatamente. Ad una osservazione accurata si può notare come le radici avessero letteralmente riempito il vaso. E' bene ricordare che ogni due anni circa sarebbe necessario, per qualsiasi pianta, eseguire un trapianto completo che consiste nel cambiare tutta la terra, tagliare un quarto di radici e rimettere nel vaso con terra nuova. La pianta vi ringrazierà!
Nel caso di un bonsai il trapianto è ancora più necessario e vitale, anche perchè il bonsai non ha la terra solita che conoscono tutti tra le sue radici, ma una sostanza naturale che si chiama Akadama. Si tratta di una terra argillosa priva di nutrimenti che lascia passare l'aria e l'acqua molto più agevolmente della torba o simili. Il nutrimento ai bonsai viene somministrato sotto forma di concimature periodiche per evitare crescite troppo vigorose. Torniamo al nostro trapianto. Con delicatezza cerco di districare le radici per eliminare l'akadama ormai sbriciolata e consumata.
Non è affatto semplice compressa com'è la situazione.
Allora mi faccio aiutare dall'acqua, immergendo la pianta in un catino e ammorbidendo la situazione. Ecco le radici quasi completamente liberate dalla precedente akadama.
Ora non resta che tagliare un pò le radici.
Questa operazione, eseguita con una speciale forbice per bonsaisti, aiuta la pianta a crescere meglio, proprio come una potatura dei rami. Ricordatevi sempre che quello che c'è sopra il terreno (i rami e il tronco) sono lo specchio di quello che c'è sotto il terreno. Se le radici son sane, anche la pianta stessa ve lo dimostrerà crescendo rigogliosa e sana. Se ci son problemi sotto terra, li noterete anche sopra.
Questa sarà la nuova collocazione per il bosco di aceri.
Ora mi serve un passino per selezionare l'akadama ed evitare di riempire il vaso di polverina che impedirebbe il passaggio di acqua e aria.
Ecco l'akadama come si presenta appena tirata fuori dal sacco.
Prima però bisogna preparare il vaso. E' opportuno chiudere i buchi sotto di esso con una retina per evitare la fuoriuscita della terra.
Nel mondo bonsai lo si fa con l'aiuto di retine particolari e del filo di rame.
Si fa passare tra le maglie della retina così...
... e si fissa sotto il vaso in questo modo.
Dopo aver setacciato l'akadama con il passino
...si può adagiare uno strato leggero su tutto il vaso. Per vasi più profondi sarà opportuno mettere un piccolo strato di sassolini lavici o simili per evitare il ristagno di acqua. In questo caso il vaso è talmente basso che non lo farò. Ma un pò tutti i vasi da bonsai son bassi, proprio perchè la terra presente non dev'essere troppa. Sempre per quel discorso che quello che succede sotto terra poi si rispecchia sopra. Troppa terra vorrebbe dire troppo spazio per le radici e molto nutrimento per la pianta e quindi crescita tra un internodo e l'altro troppo vigorosa. Il bonsai si sformerebbe molto velocemente.
Altra cosa super importante da fare è bloccare la pianta al vaso. Ci aiutiamo anche qui con il filo di rame fatto passare tra le radici e fissato sotto il vaso attraverso i buchi di drenaggio.
La pianta è stata fissata. In questa fase si decide che posizione dovrà assumere i tronco principale rispetto al vaso. Nel mondo bonsai è solito anche decidere qual'è il fronte della pianta e in base a quello, stabilire potature, posizioni dei rami, ecc...
Il lavoro è completato. Nel collocare l'akadama nel vaso sono stato attento a non lasciare vuoti dentro il vaso che farebbero morire le radici.
Ecco un particolare.
Ora una bella innaffiata con semplice acqua. Il concime liquido potrà essere dato solo più avanti quando la pianta si sarà ripresa dal trapianto che comunque è sempre un pò traumatico per lei.
Zoom sull'akadama appena inumidita.
Ecco il nostro bel bosco di aceri trapiantato. Questo bonsai ha circa 53 anni e in questa stagione sta cominciando a far spuntare i suoi caratteristici germoglio color rosso vivace. Tra qualche tempo vi farò vedere che bellissimo fogliame avrà.
Le foto sono state fatte con una compattina Nikon. La mia sospirata D90 dovrebbe tornare a casa martedì prossimo.
(TPP) 40 minuti.
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9 commenti:
Wow.. mi si e' aperto un mondo.. grazie!!
Eliana
c'è boo in giardino con te!!! che bello!!!!!!!!!!!!!! :D spero farai presto un post su di lei, ancora! :-)
bellissimo! Di mettermi a fare queste cose non ci penso nemmeno...tempo tiranno, ma in futuro chissa'! e intanto mi e' piaciuto imparare qualche cosa di nuovo.
Eliana, grazie a te per avermi seguito.
Zion, si, la Boo era presente ma assicurata al guinzaglio. Presto farò un post su di lei.
Gao, Prego!
A presto.
Invece di legare il pane radicale al vaso come hai fatto, utilizza dei bastoncini (meglio se di bamboo),vanno benissimo le bacchettine cinesi,le pianti ai lati del pane radicale e fissi quelle con il filo. Hai 3 risultati: 1 eviti di segnare le radici; 2 migliori l'ancoraggio della pianta; 3 non si vede perchè rimane nascosto dall'acadama nuova. Buon lavoro, Miky
Miky, grazie del consiglio. La prossima volta ci penserò su. Ciao!
Momo
A me servirebbe sapere qual'è il mese migliore x trapiantarlo.aspetto con ansia la risp.
ciao...
Anonimo, il periodo ideale è quando il bonsai si sta risvegliando dal periodo invernale, oppure finito il periodo estivo. Quindi se abiti in pianura, direi che inizio marzo è perfetto.
ok allora siccome abito in pianura se lo pianto in questo periodo, morirebbe?
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