
L'impatto sulla neve. A queste velocità e con la neve trattata per gareggiare, equivale a sbattere contro un pavimento in marmo.
E infatti guardate cosa succede agli attacchi degli sci: letteralmente in frantumi come se fossero di vetro. Gli sci invece si flettono in un modo pazzesco ma non si rompono. Non oso pensare alle sollecitazioni dovute sopportare dal corpo di Daniel.




Squarciata anche la tuta da gara.
Tanto di cappello a questi atleti che con un coraggio incredibile aggrediscono pendii ghiacciati anche a 120 km orari sopra due pezzi di plastica senza nessuna protezione se non un misero casco. Con che stato d'animo si può affrontare la Streif domani in gara? Forse sarebbe il caso di modificare certi tipi di piste. Anche l'anno scorso nella stessa discesa un atleta ci aveva quasi rimesso la pelle.
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3 commenti:
tremendo Momo! sono anche io della tua idea che ... visto quel che accade ...sarebbe meglio metter mano al percorso di gara.
bello il tuo gatto.
a presto,
ale
Da brivido! Ed è stato fortunato, sbatteva la testa ed era finito!
Mi associo anche io all'opinione di fare qualcosa. Non è bello quando una componente della riuscita in uno sport è legata al rischio che scegli di correre, oltre che alla abilità personale.
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