12 agosto 2008

Il Coltorondo

Ed ecco il motivo per cui ieri non ho postato nulla. Sono finalmente andato in escursione e ho conquistato una vetta: il Coltorondo, un 2500 che fa parte della catena del Lagorai. Come prima uscita dopo molto tempo che non calcavo i sentieri, devo dire che ho fatto una bella scarpinata:
quasi 20 km a piedi con un dislivello in salita di 1500 metri, e oltre 10 ore di cammino!
Ecco il mio percorso: andata e ritorno.Sono le 8.30 quando chiudo la macchina nel parcheggio vicino al bosco ed inizio a salire col sentiero 341. Fa quasi freddo (12-15 gradi), ma resisto con i pantaloncini perchè so che di lì a 5 minuti starò sudando.Mille profumi mi riempiono subito i polmoni: resina, muschio, corteccia, funghi. E' veramente piacevolissimo mettere in moto il senso olfattivo all'interno di un bosco. Salgo rapidamente e completamente in solitudine tranne un cercatore di funghi che noto lontano da me. Il mio iPhone mi dice che sono già nel cuore della foresta, e non una foresta a caso, ma la foresta di Paneveggio da dove vengono i famosi abeti di risonanza con cui vengono costruiti i violini Stradivari.Una mazza da tamburo mi ricorda che è periodo di funghi e in effetti ne vedrò per tutta la giornata, più o meno buoni. Ma oggi non sono qui per raccogliere funghi.Però una piccola sosta al cespuglio di lamponi selvatici che trovo lungo il sentiero la faccio volentieri e rapino alcuni frutti maturi.Poco più avanti faccio la stessa cosa con dei mirtilli neri.Sono già intorno ai 1400 metri e inizio a scorgere bei panorami finora nascosti dalla vegetazione.Questo è quello che succede quando il vento sbatte giù parte di un bosco centenario e solo alcuni superstiti resistono. Gli abeti all'interno del bosco hanno la vegetazione solo nella parte terminale del tronco per effetto della mancanza di luce e aria dovuta alla vicinanza con le altre piante. Questi abeti rossi sono destinati però a sradicamento certo perchè le loro radici sono deboli e non certo radicate come un abete che è nato e cresciuto solitario. Insomma, mai come in questo caso, l'unione (del bosco) fa la forza (del singolo albero). L'effetto è molto scenografico.Dopo aver sudato l'impossibile sbuco alla fine di una strada forestale in una immensa valle con mucche al pascolo e il sole che scalda forteLa giornata è semplicemente stupenda e il senso di pace è alle stelle.Cammino completamente solo, con il solo suono delle campane delle mucche che mi fanno compagnia.Ecco le prime fioriture montane che incontro. L'arnica.Dopo 2 ore di cammino arrivo a quota 1620 all'unica malga aperta che incontrerò oggi. Qui se la godono alcuni mountain bikers ma non ho tempo di stare a guardare, devo proseguire verso la mia meta: il Coltorondo che dista ancora ore di cammino e quasi 1000 metri di dislivello.Riprendo il sentieroche più avanti si trasforma in mulattiera.Arrivo alla Busa degli "Slavaci" che sarebbe il Rabarbaro e infatti è pieno ovunque.Altre bellissime fioriture catturano la mi attenzione. ArnicaRanuncolo glaciale.
A quota 2000 spunta il primo laghetto che vedrò oggi: il lago di Moregna. Sulla sua riva ci sono due persone, le uniche che incontrerò sui sentieri oggi. Faccio amicizia con loro, un ragazzo toscano e una ragazza milanese, entrambi giornalisti ed entrambi newyorkesi in vacanza qui sulle Dolomiti. Incredibile! Mentre ci rimettiamo in cammino verso l'alto, parliamo un pò del mio grande sogno e della loro città attuale: New York. Nei pressi del lago di Moregna vive una mandria di cavalli allo stato brado che mi permettono alcuni scatti eccezionali.Dopo una mezz'ora buona ecco il secondo specchio d'acqua: il lago delle TroteE ancora dopo altri 20 minuti arriviamo al Lago Brutto che di brutto non ha proprio nulla, anzi. Siamo a 2207 metri, ci prendiamo una pausa, io saluto i due newyorkesi dopo esserci scambiati la mail, e proseguo verso l'alto, mentre loro scendono a valle per il pranzo. In effetti sono le 13.30 ma io ho deciso di mangiare dopo esser arrivato in vetta e mi faccio forza per proseguire.Costeggio il Lago Brutto, ha dei colori incredibili...Mi alzo di quota e mano a mano scopro scorci sempre nuovi di questo bel laghetto. La mia vetta è proprio sopra il lago.Le fioriture sopra i duemila.Ecco la forcella che devo raggiungere. E' a 2397 metri e mano a mano che mi avvicino sento un vento pazzesco che arriva dall'altra parte della valle. Arrivo alla forcella e mi devo mettere il pile perchè l'aria è decisamente forte e io son sudato (notare i fili d'erba piegati).Questo è quello che vedo dall'altra parte del versante (clicca per ingrandire).Ma non ho ancora finito la mia salita e proseguo fuori sentiero ufficiale in una traccia lasciata probabilmente dai soldati durante la prima guerra mondiale e usata successivamente dagli escursionisti. Il Lago Brutto è sempre più piccolo.Ogni fiore che vedo a queste altitudini mi dico che è un mezzo miracolo. Con tutta la neve, il freddo e le intemperie...Astro alpino.Proseguo verso la vetta. Sono a quota 2450.I passaggi sono sempre più esposti e stretti, ma anche belli e affascinanti. Per la cronaca, il sentiero è quella scala di pietra che vedete al centro.Altri passaggi per arrivare in cima. Manca veramente poco, sento la vittoria in pugno.Ci siamo, sono in cima!Siiiiiiiiiiiii!!! Vetta conquistata. Un sacco di fatica ma ne è valsa la pena.Come ogni vetta che si rispetti, anche questa ha il suo nascondiglio per il libro di vetta.Lo apro e scopro che l'ultima persona che è salita qui sopra, lo ha fatto ieri. Metto la mia firma e un saluto. Poi mi guardo intorno. Dietro di me la catena del Lagorai che prosegue, con tutte le vette che ho già fatto: il Cauriol, La Busa Alta, il Canzenagol, il Cardinal... Davanti a me c'è il paradiso. Guardate che sfilazzata di catene montuose! (24 scatti uniti, da ingrandire)Ancora uno scatto dalla vetta.Mi metto a mangiare. E voi non sapete come ho apprezzato tutto sto ben di dio.
Mentre mangio sono seduto su una superficie di 2 metri per 2 sul cucuzzolo della montagna e nel frattempo faccio qualche scatto artistico...Sono le 15.20 e comincio a scendere per lo stesso identico percorso dell'andata. Incontro un omino di pietra, che hanno lo scopo di segnalare il sentiero quando c'è scarsa visibilità o neve ma anche l'impossibilità di segnare i percorsi.
Mentre scendo mi accorgo che qualcuno mi osserva da vicino...La solita curiosa marmotta!Altri fiori tra le rocce. Miosotide Alpina.Campanula di Scheuchzer.Campanula barbuta.Raponzolo di roccia.
Sembra di essere al mare e invece siamo a 2400 metri!
Sembra che qualcuno passerà la notte in quota sulle rive del lago delle trote, magari aspettando le stelle cadenti.Seguo i segnali per il ritorno.Sono così in alto che mi sembra di toccarli.Si vedono perfettamente le piste da sci di Moena.Ogni tanto mi fermo a fotografare anche se sono stanco. Ci sono degli scorci incredibili.Il sole che si abbassa fa aumentare l'atmosfera meravigliosa di questi boschi.Ad un certo punto ho mollato lo zaino e la digitale e mi son precipitato qui dove questo è diventato il mio lavandino temporaneo dove mi sono lavato faccia e manie questo il mio dissetatoio. Avrò bevuto un litro d'acqua perchè le mie scorte erano finite.Ecco di nuovo la malga che avevo passato la mattina. Ora è praticamente deserta.A testimonianza che qui si "fabbricano" pezzi di legno pregiatissimi!Incredibile ma vero riesco anche a trovare un porcino sul sentiero. La mia escursione volge al termine. Ri-fotografo questa incredibile scultura vivente che sta a guardia di tutto questo ben di dio. Spero che tu possa cadere il più tardi possibile, amico!Sono le 18,40. Sono distrutto ma felice. E' ora di tornare a casa.
Spero di avervi fatto passare alcuni minuti piacevoli riuscendo forse a catapultarvi dove sono stato io e a provare le stesse emozioni. E' difficile, lo so, ma perlomeno ci ho provato.
Temo di costruzione del post: 3 ore. Pin It

14 commenti:

eliana ha detto...

Tempo speso bene.... a parte il vento sembrava di essere li!!!!
Ciao
Eliana

P.S. grazie ancora per l'aiuto.. mi hai salvato da una figuraccia!!!!

rompina ha detto...

bello bellissimo!
mi hai fatto venire un'incredibile nostalgia di queste montagne...e una voglia pazzesca di raggiungere anche io una cima e di mettere la mia firma sul libro alla fine...ed e' un'amante del mare che parla...

Saint Andres ha detto...

Wow! la marmotta che incarta la cioccolata :D

Moky in AZ ha detto...

Che meraviglia...

Momo ha detto...

Eliana, si tempo speso benissimo. Mi sono pure abbronzato un pò!

Rompina, potresti anche provare a fare metà vacanze marittime e metà montane eh!

Saint, allora ci sei! Pensavo fossi in vacanza tagliato fuori dal mondo!

Moky, grazie! Come va in California? Fa caldo?

Moky in AZ ha detto...

Qui in ARIZONA va tutto bene... anche se avendo vissuto 5 anni in California, ti perdono!! Questo weekend abbiamo in programma una passeggiata anche noi, pero' con dietro i pargoli che si lamentano, non e' come essere da soli a godersi il panorama e le mille sensazioni che ci hai trasmesso con le foto e le descrizioni...

Momo ha detto...

Moky, ops, ho sbagliato nazione. Forse tradito dalla sede della Apple. Vabbè dai, sempre Stati Uniti sono. :-) Che belle che devon essere le escursioni li da te...

Moky in AZ ha detto...

Sono davvero fantastiche, perche' i paesaggi che si attraversano in pochi km sono cosi' svariati... deserto, foreste, un sistema ripario particolare, con vegetazione a dir poco inconsueta...
p.s.: quando verrai "da queste parti" (genericamente parlando), puoi sempre far domanda alla Apple per un tour dell'headquarter... spesso le grosse corporation offrono visite guidate su richiesta.

Anonimo ha detto...

ciao bello il racconto del coltorondo... anche io sono un fanatico di Lagorai... ti segnalo se vuoi il nostro forum dedicato all'escursonismo nel trentino, con moltissimi altri percorsi in lagorai...

agh
http://www.girovagandoinmontagna.it

Francesco ha detto...

Ciao,
complimenti per l'impresa e le bellissime foto, davvero incredibili! Anch'io ho un sito dove parlo molto di montagna (http://francescofabbri.altervista.org), ma io sono essenzialmente uno scrittore, non ci provo nemmeno a mettermi in competizione con te sulle immagini. Il Coltorondo è ormai una delle pochissime vette dei Lagorai che ancora mi manca; vorrei sapere da te: quanto è difficile? Dalle foto intuisco che ci sono i soliti percorsi di guerra, è così? Ci sono passaggi su roccia instabile, vedi ad esempio Cima di Valmaggiore? Ti ringrazio anticipatamente e ti saluto!
Francesco

Momo ha detto...

Ciao Francesco, la salita a Coltorondo, come tutte le vette del Lagorai è lunga più che difficile. Gli avvicinamenti qui sono anche un pò noiosi se vogliamo. Per quanto riguarda i passaggi complessi non ce ne sono se escludiamo gli ultimi 50 metri dove ci sono scalette di roccia molto esposte dove occorre una attenzione superiore al solito, ma per il resto...
Buona passeggiata!

Francesco ha detto...

Mille grazie per la tua precisazione, Momo! Da quanto leggevo sulle guide, credevo che il pezzo più impegnativo fosse quello subito sopra la Forcella Moregna, prima di arrivare alla sella che sta sotto la vetta vera e propria. Quei passaggi scalinati li conosco bene, sono effettivamente tipici della maggioranza di quel fatato regno denominato Lagorai, per cui credo che, pur con la dovuta attenzione che tu rimarchi, ce la posso fare!
Credo però che partirò direttamente dalla Malga Valmaggiore: i 1500 metri di dislivello del tuo itinerario (complimenti vivissimi!) sono troppi anche per uno come me che si allena 7 giorni su 7... Ah, da appassionato di vestigia della Grande Guerra, l'altro ieri sono stato in vetta al Sass di Stria! Che spettacolo!
Di nuovo grazie e ciao!
Francesco

Francesco ha detto...

Ciao Momo, ce l'ho fatta! Giusto ieri sono arrivato in cima al Coltorondo, partendo però dalla Malga Valmaggiore, come preventivato. In due ore e quaranta minuti me la sono cavata! Ho visto anche la tua firma sul libro di vetta!;-) Quanta neve, salendo dal Lago Brutto alla Forcella Moregna... Sono dovuto andare fuori dal sentiero e camminare sui bordi della valle. A parte quei pochi punti che richiedono l'uso delle mani, confermo che l'ascesa al Coltorondo non è difficile; i punti in leggera esposizione ci sono, ma sicuramente sopportabili per chi è avvezzo alla montagna. Unico problema, al ritorno, un cavallo al pascolo imbizzarrito che mi ha fatto perdere un sacco di tempo... :-/ Ancora grazie mille per le informazioni e ciao!
Francesco

Momo ha detto...

EEEEEEEEEEE Bravo Francesco! Hehehe mi spiace per il cavallo. Spero non si sia preso troppe libertà. Mi sa che sono gli stessi che ho fotografato io.
Ciao
Momo

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