20 giugno 2008

Momo a Sharm (Vita da villaggio)

Oggi cercherò di analizzare insieme a voi, i pro e i contro del villaggio in cui sono stato in vacanza e più in generale la vita a Sharm el Sheikh.
La mattina mi alzavo sempre con le forze al 20-30%. Dopo la colazione, tornavo in camera e avevo voglia di ributtarmi sul letto a dormire. Il motivo sta tutto nelle temperature. Il caldo ti ammoscia in un modo indecente. Giri come uno zombie cercando il primo sdraio disponibile per adagiare il tuo esile corpicino rigorosamente all'ombra, perchè il sole di Sharm nei periodi di Giugno-Luglio e Agosto va assunto a piccole dosi senza esagerare altrimenti potresti anche non tornare a casa intero! Ho visto uomini sdraiati a terra con le gambe sollevate dagli amici dopo mancamenti dovuti al calore. Ragazzi, non si scherza! Insomma, dopo la colazione a base di tè fatto con l'acqua minerale, briosche, marmellatina di fragole e succo di ananas ero pronto per tornare a letto, ma naturalmente non lo facevo. I primi giorni ho frequentato sia la piscina (la mattina), che la spiaggia. In tutte e due le circostanze stare al sole era un lavoro! Duri turni di pochi minuti alternati a rinvigorenti e lunghi momenti sotto gli ombrelloni oppure in acqua, l'unico posto dove si stava bene.
Tanto per darvi un'idea del caldo sfracellante che faceva: pensate di prendere 40 phon, di metterli a circa un metro davanti a voi e di accenderli tutti quanti al massimo del loro calore. Ecco questa è Sharm. Sfrecciando con i pazzi taxi egiziani la sera, per le strade, vedevo i termometri che segnavano sempre cifre molto alte.
Le medie minime erano intorno ai 32 gradi. Non parliamo poi del giorno. Sono assolutamente certo che mercoledi 4 giugno siamo arrivati a 47 gradi (a Il Cairo ce n'erano 51!) accompagnati pure da tassi di umidità superiori alla norma quindi si boccheggiava. Ma era normalissimo comunque avere temperature di giorno tra i 38 e i 42 gradi. Per quanto riguarda il tempo vi dico solo di guardare la foto qui sotto, perchè vedrete la sola ed unica nuvoletta che ho visto in 14 giorni. E' comparsa improvvisamente un pomeriggio e mi ha fatto compagnia per 10-15 minuti e poi si è dissolta. La vedete? Eh, lo so non è molto grande, ma quella era!
La mattina tiravo la tenda della camera per vedere che tempo c'era e voilà, tutto azzurrissimo. Era divertente perchè sapevi che in ogni caso e qualunque cosa avessi in mente di fare quel giorno, ci sarebbe stato un sole che spaccava le pietre. Da questo punto di vista Sharm è praticamente una certezza. Mi raccontavano degli egiziani che da loro non piove seriamente dal 1997! Glom!
Nel villaggio erano presenti dei fiori che a me piacciono enormemente: le bouganville. C'erano sia fucsia che bianche ed erano quasi gli unici fiori presenti, se aggiungiamo alcuni oleandri e poco altro. Per il resto, solo palme da dattero, e un sacco di terra che dire arida è farle un complimento. In compenso dovete sapere che qua e là cresce anche l'erbetta, ma solo all'interno dei villaggi turistici con impianto di irrigazione. All'esterno dei villaggi ci sono zone in cui vengono piantate palme e altre piante che vengono irrigate in un modo che mi ha lasciato a bocca aperta: siccome l'acqua a Sharm è un'utopia e sprecarla per bagnare le piante proprio non se ne parla, prendono le acque degli scarichi fognari, le mettono in camion cisterna e vanno in giro per i viali ad innaffiare allegramente tutto quanto. Immaginate che razza di odore si diffonde nell'aria quando viene eseguita questa operazione? Le piante invece non si lamentano di questo trattamento, anzi crescono rigogliose e belle concimate! La cosa più buffa riguardo l'acqua comunque la si riscontra nei bagni delle camere del villaggio. L'acqua fredda esce fuori calda e l'acqua calda è bollente. Solitamente gli hotel in giro per il mondo hanno il problema opposto, qui non esiste l'acqua fredda. Il giorno prima di partire mi volevo fare una doccia nella courtesy room ma non ce l'ho fatta, perchè l'acqua fredda era talmente bollente che non riuscivo a stare sotto. Per fortuna che la doccia della mia camera non era in quelle condizioni e ho potuto lavarmi bene. L'acqua che esce dai rubinetti comunque viene presa dal mare e desalilizzata, quindi è sicuramente disgustosa se bevuta e alcune volte ha un odore poco gradevole (sa di uovo).
Un altra allegra usanza egiziana è lo strillo con altoparlante dalle moschee. Durante la notte, alle 4.00 puntuale come un orologio svizzero partiva questo "lamento" udibilissimo da tutto il villaggio che durava circa 15 minuti:

Si sentono distintamente due voci provenienti da due moschee differenti. La più forte era quella vicino al villaggio. Ho registrato questo audio alle 4 di notte dal balcone della camera. Le prime volte mi sembrava di essere sotto attacco terroristico, poi ci ho fatto l'abitudine anche perchè mi ero portato i tappi per le orecchie, fastidioso come sono ad ogni rumore a cui non sono abituato. Poi mi hanno spiegato che i mussulmani hanno questi richiami sonori da ogni moschea per 5 volte al giorno e in quei momenti si devono fermare qualsiasi cosa stiano facendo, predisporre il tappetino, levarsi le scarpe e voltarsi in direzione della Mecca per pregare. Se sono impossibilitati perchè stanno lavorando o altro, possono accumulare i momenti di preghiera, tutti la sera o quando sono liberi. Questa è una delle moschee più grandi di Sharm. Hanno tutte queste torri caratteristiche molto alte che di notte sono illuminate con dei neon che le fanno sembrare dei razzi pronti per essere lanciati nello spazio.In Egitto bisogna prendere dimestichezza con la loro moneta locale se si vuole risparmiare qualcosina quando si pagano i taxi o i ristoranti. Vengono accettati tranquillamente anche gli euro ma se si hanno le lire egiziane è meglio. In tutto il periodo che ho fatto lì, non ho visto manco una moneta egiziana. Solo carta e conciata anche abbastanza male. Graficamente sono anche carine, piene di piramidi, moschee, sfingi e via dicendo. La sensazione è quella di avere in mano un sacco di soldi ma poi ti accorgi che non è così. 100 lire egiziane equivalgono a 12 euro circa. 50 euro sono 411 lire egiziane.
La vita non è cara, ma dipende come e dove ti sposti. Ad esempio, questo pacchetto che vendevano al bar del villaggio per essere portato in camera nel proprio frigo-bar, costava 40 lire egiziane, 5 euro.Da noi sarebbe costato almeno il triplo. Un bicchiere di karkadè costava 10 lire egiziane, 1,50 euro circa. Questo album che può contenere 72 foto fatto in legno di palma e osso di cammello costa 22 euro.Le collanine fatte dai locali le porti via con 2-3 euro. Un sacchetto di tè del beduino da 200 grammi veramente molto buono, lo si comprava con 6 euro circa (le confezioni di tè che troviamo al supermercato solitamente pesano 50 gr e costano 2-3 euro). Questi cocktails alla frutta fresca sono costati 3 euro. Se però si va nei locali più occidentalizzati tipo Hard Rock Cafe o Pizza hut, i prezzi sono allineati a quelli nostri. I taxi chiedono 5-6 euro per un tragitto di 10-15 minuti circa. Dicono che in Egitto bisogna sempre contrattare ma io non ho notato tutta sta voglia di farlo. Certo, se riesci puoi farti abbassare il prezzo (specialmente delle corse coi taxi) ma i commercianti si sono ormai allineati con le usanze occidentali.
Ma veniamo al problema dei problemi: la cagarella. Vi dico subito che scamparla è quasi impossibile a meno che si capiti in un villaggio dove stiano molto attenti a tutto. La maledizione di Tutankhamon, come la chiamano qui, colpisce animatori dei villaggi, donne, uomini e bambini. All'improvviso senti movimenti intestinali rapidi e sospetti e coliche forti. Nel giro di 5 minuti sai che devi trovare un bagno. Ho provato di tutto per non avere problemi: non usare l'aria condizionata (dormendo in camera con temperature intorno ai 28 gradi!), non bere cose fredde, evitare le verdure, ho anche fatto una cura di fermenti lattici prima di partire, ma non è servito a molto. Solo ora, dopo una settimana dal ritorno in Italia mi sto sistemando. Per fortuna ho avuto solo due episodi di dissenteria vera, altrimenti il resto eran solo coliche e aria nella pancia. L'imodium non serve a molto, bisogna solo pazientare. Nel villaggio comunque c'era gente che è stata molto peggio, con vomito continuo e altre allegre cosette. C'è però anche gente che non ha avuto assolutamente nulla. Per me dipende da caso a caso, ma il 70% degli occidentali non scappa. Gli egiziani infatti non hanno nulla di tutto ciò.
Per ora mi fermo qui. Nei prossimi post vedrete un sacco di altre foto inerenti alle escursioni che ho fatto, i negozi del posto, i locali alla moda, il cibo e tanto altro! Pin It

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Tutto molto bello.
Sei stato sul sinai? quando ci sono andato io ero il 25 di aprile e la mattina alle 8.00 era un caldo incredibile e io ero vestito come in alta montagna perché di notte (lo si scala verso le 2.00) fa un freddo micidiale.
Nel deserto ho trovato anche 45 gradi ma secchi (in aprile... immagino adesso).
Anche a me ha fatto la stessa impressione la preghiera dai minareti. Era il primo giorno ed ero a Nazareth e dopo cena siamo usciti dall'albergo ma sentendo la preghiera l'abbiamo scambiata anche noi per un attacco terroristico e siamo rientrati subito in albergo...
Poi ci abbiamo fatto l'abitudine...

Anonimo ha detto...

ma insomma tutto per due....
con chi ci sei andato?

Anonima

purtroppo sono di fretta e ho solo visto le figure..domani leggo!

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