Nostalgia quotidiana

Mi ricordo di quando ero un pendolare del treno. Pendolavo dalla periferia al centro di Milano con il regionale locale stipato fino al midollo. Era un calvario, ma una cosa c'è che mi manca di quel periodo: il quotidiano che compravo tutti i giorni. Lo prendevo perchè avevo un'ora da far passare durante il viaggio, ma anche e soprattutto per stare vivo. Si, per me comprare il quotidiano è un gesto importante. Ti fa sentire attaccato al treno della vita, ti fa sentire al centro delle cose che altrimenti non sapresti. E non è passivo come lo può essere la TV. Il quotidiano, anche se non sembrerebbe, è uno strumento di comunicazione attivissimo. Intanto comunica anche con i sensi: ha un buon odore petrolioso e per uno come me che annusa qualsiasi cosa, questo aspetto è fondamentale; poi la carta del quotidiano è unica e inimitabile. La riconosceresti ovunque a occhi chiusi, quindi comunica anche col tatto. Infine ti obbliga a cercare ciò che più ti interessa. Sfogli e cerchi. Se una notizia non ti prende, la salti. Se un titolo ti incuriosisce, approfondisci e leggi tutto. Il massimo per me è quando gli articoli sono corredati di grafici e spaccati che spiegano nei minimi dettagli.
Ho sempre comprato il "Corriere della sera", ma ho anche fatto periodi abbastanza lunghi con "La Repubblica". Evito accuratamente i quotidiani dichiaratamente politici e finti quotidiani tipo "Il Giorno" o simili.
Tornando a noi...ora non trovo più il tempo di leggere un ostrega e con il web devo dire che l'interessa all'acquisto è anche calato. Ma ogni tanto mi capita ancora, come oggi, di comprare il giornale e magari di guardarne solo alcune pagine ma di sentirmi comunque bene. Se poi, come capita qui in trentino, con Il Corriere della Sera ti danno in omaggio anche la Gazzetta dello sport (solo il lunedi), allora siamo a cavallo.
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