La blog-prigione

Bah, no, così non ci sto. Io non mi faccio schiavizzare da nessuno, figurati da una creatura che ho fatto io: il mio blog. L'altro giorno è apparso su Corriere Magazine un articolo sui blogger che potete leggere scaricando questo PDF, in cui si dice a chiare lettere che i bloggers vivono per aumentare le visite alle pagine scritte da loro e che per di più lo fanno la notte perchè durante il giorno hanno poco tempo. Ammetto che in alcuni giorni mi capita di pensare che non ho nulla da pubblicare di interessante, ma da qui a farmi schiavizzare dal blog ce ne passa. Alcuni dei ragazzi menzionati dall'articolo, li conosco perchè frequento i loro blog e ogni tanto commento i loro post. A Samuele ho anche contestato il suo metodo di conduzione blog (e lui mi ha dato parzialmente ragione), che secondo me è impostato solo alla continua ricerca dell'aumento del numero delle visite, non pensando neanche più a cosa il blog contenga. E' diventato più importante esser visitati che comunicare. Assurdo!
Poi si parla di BlogBabel specializzato nel fare le classifiche dei blog in base a molti parametri. Al primo posto c'è Beppe Grillo, Samuele è 9°, Ninna (cui visito il blog spesso) è al 129° posto. Io sono 3798° hehehe! E mi sta bene così, per carità. Altrimenti "sentirei" centinaia di persone in trepidante attesa delle mie vicissitudini. Per assurdo io posto molto di più di Samuele (circa 4 post al giorno in media) ma ho un numero di visite estremamente più basse. Ma molto molto più basse, eh! Quindi i bloggers di quell'articolo sembra non badino molto al contenuto ma al numero di visite e alla notorietà. Ne deduco che io sono un blogger atipico. Come dicevo tempo fa: nessun link a nessun blog (non lo sto facendo neppure su questo post appositamente), nessuna partecipazione ai vari barcamp, nessuna notte insonne a postare sul blog, nessun marchingegno per far aumentare i miei lettori. Pin It