Oggi diverse persone hanno perso la vita nelle vicinanze dei luoghi dove anche io ho avuto la fortuna di andare. E questo mi ha fatto tornare alla mente quella fantastica avventura...
Avevo 13 anni ed ero il più piccolo di un gruppo di ragazzi guidato da Don Giancarlo, un uomo straordinario che mi ha trasmesso l'amore per la montagna, per la conquista della vetta, per la natura. Beh, per farla breve all'età di 13 anni sono salito in cima al Monte Rosa, il rifugio più alto d'Europa: 4554 metri!!!
Un'escursione di cui ho solo ricordi sfuocati e nessuna foto! Siamo partiti il giorno prima intorno alle prime ore del pomeriggio, passando per Punta Indren e raggiungendo il Rifugio Gnifetti. Lì abbiamo dormito (si fa per dire, mi ricordo che ero in uno stanzone con due torri di letti a castello da 6-7 piani e gente che si alzava a tutte le ore per partire verso le mete più disparate). Ci siamo poi alzati alle 4 di mattina e siamo partiti verso il rifugio Capanna Margherita che abbiamo raggiunto intorno a mezzogiorno. Percorso cosparso di crepacci e quindi tutti i coda e legati con la corda, muniti di ramponi per attraversare diversi tratti di ghiacciaio. Se avessi avuto la mia Nikon chissà quante migliaia di foto avrei fatto. Ricordo perfettamente lo scivolone che ho fatto sopra un crepaccino di qualche metro rimanendo appeso come un salame alla corda sorretta dai miei compagni, il fiato che non riuscivi a prendere per la forte rarefazione dell'aria, la vista spettacolare, i canti che facevamo tutti insieme scendendo a valle, il sole che mi ha accompagnato per tutto il tragitto. Comunque una bellissima esperienza che spero un giorno di poter ripetere. Ecco Capanna Margherita.Il ghiacciaio.E ancora Capanna Margherita e l'ultimo pezzo di ghiacciaio per raggiungerla.
Un po' di curiosità:
Per poterla costruire vennero eseguiti alcuni lavori di “appiattimento” della cima; completata ed inaugurata nel 1893, venne dedicata alla Regina Margherita che, con un discreto numero di “accompagnatori”, tra cui Guide e Portatori, salì personalmente a visitarla. La struttura, così come si presenta oggi, è frutto del radicale rifacimento ed ampliamento effettuato nel 1980. Spesso contestata ed al centro di polemiche per la sua posizione, la Capanna Regina Margherita è ogni anno ambita meta di migliaia di alpinisti, che la raggiungono percorrendo le diverse vie di salita da Alagna Valsesia, Gressoney, Champoluc, Macugnaga, Zermatt.
Alcuni locali della struttura, in certi periodi della stagione estiva, vengono adibiti a centro ricerche; infatti ogni anno si avvicendano staffs medici provenienti da diversi paesi del mondo.
La Capanna Regina Margherita ha una grande notorietà nell'alpinismo internazionale e, come già accennato, gli alpinisti che la raggiungono, soprattutto nel periodo estivo, sono numerosi. Molti di loro trascorrono la notte alla Capanna Gnifetti o al Rifugio Città di Mantova per acclimatarsi un po', ma soprattutto per poter ripartire all'alba del mattino successivo verso la Capanna Margherita. Una volta arrivati, rispettando ovviamente i tempi medi di salita, hanno il tempo necessario per rientrare a valle in giornata. Pochi altri alpinisti, invece, salgono direttamente senza tappe intermedie, mettendo in preventivo di passare la notte presso il "rifugio più alto d'Europa". Tutti, ed ancor di più quelli poco acclimatati, sono consapevoli che la notte sarà "disturbata" dai problemi dovuti all'alta quota, il cosiddetto “mal di montagna”. Il mattino seguente, però, possono proseguire effettuando delle bellissime traversate, come per esempio "Zumstein-Dufour-Nordend" oppure "Lyskamm-Castore", favoriti dalla partenza "alta" in discesa. Un altro buon motivo per pernottare sulla Punta Gnifetti è il panorama. Oltre a quello "diurno" si può ammirare, fotografare e filmare quello della sera, della notte e del mattino. Quest'ultimo offre ogni volta un'alba diversa: i colori sono incredibili e spesso sono vivacizzati da un'inaspettata nevicata notturna. La magica atmosfera è resa ancor più incantevole dalla presenza, non affatto rara, del mare di nuvole che separa dal mondo sottostante. La notte, invece, offre la vista a 360° delle circostanti vette e delle loro sagome schiarite dalla luna; il cielo è gremito di stelle che apparentemente sono vicinissime, e nella lontana pianura le città ricche di luci, sembrano essere lì "a due passi". Volutamente lasciato per ultimo, il tramonto suscita emozioni e sensazioni sempre diverse; i suoi colori hanno tonalità e fantasie che nascono da fantastici giochi tra nuvole e vento.
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2 commenti:
spettacolo!! complimenti per la descrizione!
sto' progettando la salita per luglio e' troppo affascinante spero di farcela!
upat2@fastpiu.it
Sento già i brividi di gioia e freddo, spero quest anno di realizzare il mio desiderio di Monte Rosa, ciao a presto lassù
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