02 febbraio 2014

Metrate di neve sulle Dolomiti

Buongiorno gente. Sono ore intense di lavoro per migliaia di persone, sia semplici cittadini che personale dell’esercito, della Protezione Civile e delle tante associazioni di volontariato. L’abbondantissima nevicata che ha colpito soprattutto le dolomiti bellunesi, ha seriamente messo in ginocchio tutta la viabilità montana e moltissimi paesi. In questo momento il pericolo valanghe su tutta la zona continua ad essere di 5, il massimo possibile. Ed è la prima volta che si registra un tale grado da quando è stato istituito il servizio nel 1994. Guardate queste immagini che arrivano da varie parti del bellunese e dintorni. 

Falcade. 

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Falcade Alto. 

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Rocca Pietore, sotto la Marmolada. 

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Queste sono tutte immagini che arrivano dalla zona di Zoldo, Pecol, ecc… proprio le zone che ho visitato io di recente in escursione. 

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Pensate che qui nei paesi non è più possibile circolare con le auto. Si tengono a mala pena aperti dei camminamenti per non rimanere bloccati nelle proprie abitazioni. 

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Qui sotto c’è un’auto. 

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Questo è Pecol, proprio il paese da me visitato sabato scorso. 

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Una valanga sulla strada che porta a Zoldo.

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Alcune foto nella zona del Rolle. 

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C’è un dramma nel dramma che si sta consumando in queste ore sulle montagne dolomitiche. Centinaia e centinaia di ungulati vagano dispersi, molto spesso bloccati dallo spessore del manto nevoso. Oltre a non riuscire a nutrirsi, non riescono neppure a spostarsi.

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Qui alcuni mufloni sulla strada, unico posto vivibile in questo inferno bianco. 

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Ho l’impressione che questa primavera si conterà un numero elevato di morti tra i caprioli, cervi, mufloni e camosci. Insomma, un disastro questa nevicata, che sicuramente costerà una cifra spropositata a moltissimi comuni, alla Provincia e alla Regione. 

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01 febbraio 2014

La rosa Civetta e il Pelmo vulcano (2)

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Con enorme ritardo causato dalle abbondanti nevicate di questi giorni e conseguenti ore di spalatura neve, eccomi a proseguire con la mia foto escursione tra il Civetta e il Pelmo. 

Qui la prima parte.

Sto attendendo l’alba sul Civetta, appostato come un falco su una pista da sci con una temperatura intorno ai -10°C e un vento molto teso che mi costringe a coprirmi il più possibile. Alle 7.38 in punto, ha inizio lo spettacolo. 

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Un leggero bagliore rossastro inizia ad illuminare le pareti del Civetta spolverate di neve. Con l’andare dei minuti, il fenomeno si accentua. 

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Sulla sinistra c’è pure la luna a completare questo splendido quadretto mattutino. 

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Mi accorgo ben presto che le luci di un’alba su cime innevate, sono molto più preziose, delicate e belle di quelle che vedo ai tramonti in simili condizioni. 

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Zummo un po’ su quelle cime per cogliere ogni sfumatura.

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Ore 7.45, ora il sole è più deciso e il suo bagliore sulle cime ha cambiato gradazione di colore. Osservate il vento cosa fa sulle cime. 

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E’ veramente uno spettacolo notevole. Mi rendo conto che accontentarsi di vederlo in foto è poca cosa e può passare solo il 30% delle emozioni che si possono vivere stando lì di persona mentre accade. 

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Signore e Signori, il Civetta all’alba (3200 mt), descritto come “La più bella muraglia delle Alpi” da Dino Buzzati. Per comprendere la maestosità di ciò che state osservando, fate attenzione alla grandezza degli abeti ai piedi della montagna. 

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Proprio dietro di me, anche un certo Monte Pelmo sta per ricevere i primi raggi di sole. 

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Decido di salutare il Civetta albeggiante e di iniziare a scendere verso la macchina. 

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Rifaccio la pista dell’andata, solo che in discesa è più difficile. 

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Mentre scendo tra una folata di vento gelido e l’altra, ogni tanto mi giro per ammirare il Civetta. 

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Anche sulla cima del Pelmo le folate sferzano allegramente le pareti dolomitiche. 

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Rieccomi al parcheggio. I primi sciatori stanno iniziando a popolare la zona. 

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Sono le 8.05. Io invece salgo in auto diretto poco distante: il paesino di Pecol, da dove partirà la mia escursione di oggi. 

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Una volta arrivato, mi rendo conto che qui c’è veramente tanta neve. 

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Una volta acquistato pane fresco e poco altro, mi dirigo verso i parcheggi delle piste da sci. Qui gli abitanti, tra il Civetta e il Pelmo, godono veramente di panorami pazzeschi. 

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Il mio percorso prevede una salita verso le zone alte del pianoro che costeggia il Civetta. Da là sopra attenderò il tramonto sul Pelmo per poi tornare all’auto. Per arrivare nelle zone alte, dovrò trovare un sentiero accessibile o sfruttare le piste da sci. 

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Cerco il sentiero 586 o 587 ma non vedo nessuna segnalazione. Allora proseguo per la larghissima pista azzurra da sci camminando a lato pista per non intralciare gli sciatori della prima ora. 

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Dietro di me il Pelmo sparisce poco a poco, anche se mi sto alzando di quota. 

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La pista da sci che sto facendo costeggia il Civetta abbastanza vicino alle sue pareti. 

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Eccone due o tre particolari.

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Vedo alcuni smottamenti di neve. E’ normale vista la quantità assurda che ne è caduta. 

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Continuo la mia faticosa salita. Nonostante la mia attenzione, un po’ di segni sulla pista li lascio. 

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Ad un certo punto sento una motoslitta alle mie spalle. Il rumore del motore, dapprima regolare, ad un certo punto cambia e rallenta nelle mie vicinanze. Il mio cervellino si costruisce un bel film in meno di 3 millisecondi e successivamente quello che avevo immaginato si concretizza per filo e per segno. La motoslitta è una di quelle in forze ai Carabinieri in servizio sulle piste. Il carabiniere alla guida si avvicina e si ferma di fianco a me. Mi guarda e con tono deciso mi informa che non posso camminare a piedi sulle piste da sci. 

Volete sapere com’è andata a finire? Vi aspetto qui per la prossima carrellata di foto. 

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Grande nevicata in corso in Val di Fiemme (3)

Buongiorno gente! Con un po’ di ritardo vi pubblico le immagini di ieri mattina, quando mi sono svegliato con una situazione neve molto “intensa”. Liberare la macchina e andare a lavorare è stata un’impresa titanica. Ecco il mio barbecue sommerso da 80 cm di neve.

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Questo è il mio giardino, 

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che notoriamente ha un’aspetto di questo genere

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Eccoci invece al vialetto d’ingresso, che dopo esser stato completamente pulito 6 ore prima, era nuovamente ricoperto da 35 cm di neve fresca.

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E questa era la situazione intorno alla mia macchina, opportunamente lasciata fuori per evitare di spalare metrite di neve sulla rampa del garage. 

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Ma anche così, spostare tutta quella neve per farla uscire su strada è stato un lavoro infernale. Alberi stracarichi di neve.

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La prima apertura per arrivare all’interno dell’abitacolo. 

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Dopo questi momenti ha nevicato ancora ma poi ha iniziato a piovere ed è andato avanti per tutto il giorno. Il manto nevoso si è schiacciato e ora il cielo è nuvoloso. Mediamente sulle dolomiti abbiamo paesi con circa un metro di neve e in alto spessori che arrivano senza problemi intorno ai 3 metri in aggiunta a quello che era già presente (e non era poco). Tutti i passi sono chiusi e anche alcune statali. Forse la situazione migliorerà solo oggi in giornata. 
Avrei voluto farvi vedere qualche interessante immagine dalle webcam, ma la maggior parte sono coperte da neve. Questa è Canazei ieri pomeriggio. 

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Qui vedete un pezzo di tetto liberato dalla neve. E’ infatti molto pericoloso quando il manto nevoso è così alto, perché può ostruire gli sfoghi dei camini. Qui si usa molto la cucina economica ed è fondamentale che il fumo possa uscire dal camino. 

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Questo è Colfosco. 

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Appena il tempo si stabilizza, vedrò di farvi vedere altre belle immagini di mega montagne di neve. 

Edit delle 11.25. Il Rifugio Città di fiume nei pressi del Pelmo, sta per essere coperto dalla neve. Ecco la situazione pochi minuti fa.

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Come vedete la neve al suolo ha toccato quella sul tetto e il porticato del piano terra non si vede più. Nel frattempo continua a nevicare. Questa è la normale visione del rifugio.

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E questa era la situazione il 29 gennaio, tre giorni fa. 

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Altre due eclatanti immagini prese dal web. Questo è il passo Staulanza, fatto da me proprio una settimana fa.

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Qui invece siamo al Passo Rolle in una baita privata. 

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Incredibile!

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