Ci sono luoghi nel mondo che sono ritenuti, a buona ragione, malfamati e altamente pericolosi per gli estranei che hanno la malaugurata idea di addentracisi. Proprio per questa fama, noi comuni mortali siamo spesso attirati verso queste zone. Morbosamente vorremmo essere una piccola mosca e infilarci tra i vicoli, o scrutare dall'alto quello che succede. Mi viene per esempio in mente il mitico Bronx, quartiere di New York che negli anni ottanta si narrava non potesse essere neppure avvicinato, da tanta criminalità contenesse. Ora le cose sembra siano un po' cambiate, tranne nella parte sud del quartiere, dove non è "molto sano" entrarvi ad orari notturni. Alcuni scatti del sud del Bronx risalenti agli anni 70.
E che dire delle zone di confine tra Messico e Stati Uniti, una delle aree attualmente più violente al mondo, dove ogni giorno muoiono ammazzate decine e decine di persone nella guerra al narcotraffico con i vari "Cartelli" che si contendono l'enorme business. Qui è la stessa polizia ad avere paura.
Ogni anno vengono sequestrate montagne di droga, ma non serve a nulla, il giro d'affari è mostruosamente più grande.
Le barriere innalzate tra Messico e USA.
Ogni metodo è buono per far passare la merce, anche un sommergibile!
Ma oggi vi voglio parlare soprattutto delle Favelas, enorme insieme di baraccopoli costruite con scarti edilizi di ogni genere, che crescono alla periferia delle grandi città brasiliane, soprattutto Rio de Janeiro. Qui la fa nettamente da padrone il degrado, la criminalità e la scarsissima igiene pubblica. Le baracche sono infatti prive di fognature e acqua potabile. Immaginate voi cosa vuol dire abitare in quei posti. nei dintorni di Rio sono censite circa 700 favelas dove sono ammassati milioni di abitanti. Guardate la differenza evidente tra una zona residenziale di Rio
e una zona non molto lontana dove invece sorgono le favelas
Fatevi un giro navigando dall'alto una delle Favela più famosa: Rocinha.
Visualizzazione ingrandita della mappa
La maggior parte degli abitanti di una favela (chiamati dispregiativamente favelados) sono poveri e vivono con meno di 100 dollari al mese. Le abitazioni sviluppate in maniera irregolare sono spesso costruite sui fianchi delle colline su un terreno franabile in precedenza ricoperto da vegetazione. Le piogge torrenziali tipiche di queste zone causano numerosi crolli e anche un elevato numero di vittime. Il degrado sociale e la povertà favoriscono anche il sorgere di attività criminali. Nelle recenti decadi, le favelas sono state disturbate dai crimini legati alla droga e alla guerra tra gang. Queste sono scene di ordinaria vita quotidiana all'interno delle viuzze intricatissime delle favelas di Rio. Buon viaggio.
Alcune cose hanno dell'incredibile. Guardate cos'è quest'intrico di cavi elettrici!
Spostarsi tra queste "abitazioni" dev'essere estremamente complicato: non esistono strade percorribili in auto, tutto è disseminato di gradini, passaggi stretti anche 40-50 cm, percorsi ad ostacoli che non finiscono mai. Il luogo ideale dove perdersi, specialmente di notte, senza impianto di illuminazione.
Guardate cosa è stata costretta a fare quest'associazione per indicare la strada a coloro che volessero andare a trovarli. Un video con tutto il percorso: seguitelo tutto, perchè vi renderete conto cosa significa girare per le favelas.
Incredibile, vero? Altre immagini direttamente dalle Favelas.
Il pericolo per i bambini è nascosto ovunque. Guardate per esempio com'è avvolto il cavo elettrico a quell'inferriata.
In conclusione dovrei essere riuscito nel mio intento: farvi capire un po' meglio cosa sono le Favelas e come ci si vive al loro interno. Sicuramente un ambiente non facile, sia fisicamente che psicologicamente. Posso capire i turisti che arrivano a Rio e che al massimo preferiscono farsi fotografare con le Favelas come sfondo piuttosto che addentrarsi al loro interno. Qualche remora l'avrei anch'io.
Vi consiglio caldamente di vedere questo documentario su Youtube tutto dedicato alle Favelas. Ecco la prima di 10 parti.
E voi, ci siete mai stati? Conoscete qualcuno che ci è andato?
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