Si chiama così nel mondo dei bonsai, la parte di tronco che interagisce con la terra. Il confine-non confine- tra le radici e il tronco stesso. Quell'allargamento più o meno accentuato che è fondamentale nei principi estetici di un bonsai. La natura, come in questo caso, insegna.
Contrariamente a quanto si pensi, questi magnifici alberi in miniatura ricevono dall'uomo molte più cure e attenzioni di quanto ne riceva un normale albero in natura. Potature estetiche e formative, concimazioni, innaffiature, rinvasi, cimature e tanto amore.
Quando il sole scalda i tronchi degli abeti, si sprigiona un profumo inebriante. Un denso e appiccicoso profumo di resina. E' lo stesso aroma che si spande nell'aria quando si cammina su sentieri assolati nelle giornate di luglio e agosto. E' lo stesso profumo che emanano gli aghi di pino che seccano al sole.
Cosa si dovrebbe dire davanti a tanta bellezza? Cosa si dovrebbe pensare al cospetto di cotanta imponenza? Forse la cosa migliore è sedersi sul prato e rimanere in silenzio a guardarne le rughe.
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Guardatelo. E' il colle Ombretta. Guardatelo bene. Non approssimativamente. Guardate le sue fenditure, i triangoli che disegna e le forze che spingono verso l'altro. Magnifico. Semplicemente magnifico.
Quando cammino in montagna non riesco ad immaginare nulla di più puro che un ruscello che scende dalla montagna. Acque gelide e trasparenti che cominciano il loro percorso verso il mare che le accoglierà per sempre.
Ho sentito una presenza sulla mia sinistra. In un pianoro al sole era immobile a guardarmi. I nostri sguardi si sono incrociati per lunghissimi secondi poi, d'un tratto il muflone è scappato.
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E' lei la Regina, con i suoi 3343 metri è la vetta più alta di tutto il comprensorio dolomitico. Per fare questa foto ho camminato per ore e ho atteso il tramonto riscendendo a valle col buio e un po' d'ansia, ma con la consapevolezza di aver fatto un ottimo bottino fotografico. 160 scatti terminati con quest'ultimo
Il colchice arriva tra i primi quando si comincia a sentire la prima aria tiepidina di marzo e aprile. Il suo fratello gemello, il croco segnala invece l'arrivo dell'inverno ed ha dimensioni maggiori.
Il cielo infuocato della Val di Fiemme. Uno spettacolo difficilmente imitabile dall'uomo.
La prima foto che ho pubblicato raffigura la splendida Val San Nicolò, un posto veramente incantevole. Si trova vicino a Pozza di Fassa nella omonima valle ed è caratterizzata da una moltitudine di piccole casette adibite per lo più a fienili o baitine sparse in modo apparentemente casuale lungo tutta la lunghezza della valle. La Val San Nicolò è veramente piccola, si raggiunge attraverso un'unica strada (che ad un certo punto diventa sterrata) ed è chiusa nella sua parte terminale. E' paradiso ben nascosto. E' per questo che l'ho messa tra le mie mete fotografiche preferite.
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Questo blog parlerà soprattutto attraverso le mie fotografie, frutto di innumerevoli escursioni tra le cime più belle delle Dolomiti dove ho la fortuna di abitare. Tra i colori delle foto, troverete anche "istantanee" della mia vita terrena. Buona visione.