


















EFFETTI SPECIALI - Lungo le due ore e venti del film che si appresta a sbancare i botteghini planetari, c’è spazio soprattutto per gli effetti speciali. Realizzati in digitale da Industrial Light & Magic e Digital Domain, ovvero il gotha della computergrafica a Hollywood, si rivelano impressionanti già a partire dal prologo: il devastante attacco di un Decepticon, che si presenta sotto le mentite spoglie di elicottero d’assalto in una base americana in Qatar, e spazza via uomini e armamenti in pochi secondi. Immagini talmente realistiche che proiettate in un tg potrebbero passare per cronaca fantascientifica di guerra.
RISATE - Ma oltre alle strabilianti tecnologie che permettono una trasformazione continua sotto gli occhi degli spettatori, da auto a robot e viceversa, la pellicola è permeata da uno spirito scanzonato e quasi goliardico. Il film è infarcito di gag comiche e personaggi strampalati, come il John Turturro agente segretissimo, inappuntabile, un po’ sadico e stupido, che rivela gusti inattesi in materia di biancheria intima. Forse perché allo stile un po’ testosteronico di Bruckheimer, si affianca quello più giocoso di Spielberg, Transformers è disseminato anche da moltissime citazioni cinefile, che vanno da Christine a E.T., da Incontri ravvicinati del terzo tipo a Frankenstein. Senza dimenticare qualche riferimento all’attualità (la guerra in Iraq, ma anche l’11 settembre) e qualche frecciata ai politici: «Se ci fosse stata un’invasione aliena il Governo degli Stati Uniti ce lo avrebbe detto sicuramente!», dicono due protagonisti del film. Appunto, fantascienza. Pin It
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