Mission Impossible: Rouge Nation. Voto: 8,5. Vabbè, che dire? Un capolavoro di 130 minuti che letteralmente ti bevi in un istante. Quando non vorresti mai uscire dalla sala cinematografica e tornando a casa metti la colonna sonora a palla in auto, capisci che il film ti ha “leggermente preso”. Il più bel film visto quest’anno. Menzione a parte per Tom Cruise, un vero stacanovista del suo lavoro. Irraggiungibile. Da vedere assolutamente.
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20 agosto 2015
17 agosto 2015
4 anni di te
4 anni, sono 4 anni, mia piccola Avril, che ogni giorno mi nutro del tuo amore. Sei un regalo enorme che è arrivato tra le mie braccia un caldo giorno d'agosto, sei il frutto di un’amore vero, intenso e anche improvviso. Sei unica, semplice, e bella. E la mia unica preoccupazione è che tu sia felice. E parlo della felicità quella vera, quella che ti fa sorridere anche in circostanze normalissime, che ti spinge dove altri sentimenti non possono arrivare, la felicità che è talmente potente che non riesci a trattenerla. Il tuo mondo, il posto dove vivi, mi sta aiutando molto in questa mia speciale missione. Sei circondata da magnifici boschi, da stupende montagne, e da un cielo sempre buono da respirare. La mattina il sole entra nella tua cameretta e quando spalanco le finestre, hai un bosco a meno di 5 metri da casa dove gli scoiattoli saltellano tra un ramo e l’altro. Le caprette e i caprioli sono sempre intorno a te. I prati pieni di fiori sono il tuo pane quotidiano. Ogni settimana balli tra covoni di fieno e fisarmoniche che suonano allegre nelle sagre di paese. Il tuo dirndl rosso è la perfetta cornice al tuo dolce visino da Heidi, e io nel vederti scendere veloce dallo scivolo, so di stare facendo il mio dovere. In cuor mio so anche di non essere un papà modello e probabilmente mai lo sarò, ma nella mia imperfezione ti amo davvero tanto. Buon compleanno mia piccola montanara.
PS: Grazie Moma per tutto quello che fai per noi. Sei unica e preziosa.
PS 2: grazie anche a chi tra i miei lettori incredibilmente si ricorda che domani è il compleanno di mia figlia. Grazie davvero a tutti!
Davanti alla TV
3 days to kill. Voto: 6. Kevin Costner si muove bene nel film, è la sceneggiatura che perde pezzi di qua e di là. Il film è avvincente ma poteva essere definito molto meglio.
11 agosto 2015
Davanti alla TV
12 anni schiavo. Voto: 7.5. Straordinario e brutale racconto sulla schiavitù. Vero come è vera la storia da cui è tratto il film. Formidabile interpretazione di Chiwetel Ejiofor. Piccolo ma importante cameo anche per Brad Pitt.
08 agosto 2015
La ferrata Campanili del Latemar (3)
Qui la prima parte. Qui la seconda.
Siamo grosso modo a metà della Ferrata dei Campanili del Latemar, e come ho già scritto nei posts precedenti, mano a mano che proseguo, rimango in parte deluso dalla ferrata stessa, perché mi aspettavo si sviluppasse completamente sul versante che strapiomba sul Passo Costalunga. Invece quel versante lo possiamo vedere a sprazzi solo quando si aprono delle fenditure tipo quella qui sotto.
Tra l’altro la ferrata presenta tratti di sentiero “normale” che rovinano un po’ l’atmosfera.
A due terzi della ferrata però, ecco un altro spettacolare passaggio da fotografare.
E’ un camino che prevede corda sospesa e un po’ di equilibrio.
Nulla di complicato, comunque.
Ecco mio fratello impegnato nello stesso passaggio.
La ferrata volge quasi al termine, e le persone che incontriamo sono sempre di più.
Siamo arrivati alla Forcella dei Campanili da cui siamo partiti. Peccato che la ferrata non prosegua anche verso quelle torri.
Ancora uno sguardo all’Alta Val d’Ega e al minuscolo lago di Carezza.
Riguardiamo il versante da dove siamo scesi.
Lasciamo la forcella dei Camosci bella piena di persone, per rientrare a casa.
Le nuvole nel corso della giornata sono via via aumentate ma senza creare fastidi. Anzi, ci hanno protetto da un sole agostano parecchio intenso e tosto. Nonostante ciò, ritorniamo a casa con la faccia e le braccia rosse.
Qui mio fratello, mentre familiarizza con un Gracchio nei pressi del Rifugio torre di Pisa.
Ecco la strada del ritorno che ci attende. Sono le 14.30, molti salgono al rifugio. Noi scendiamo.
Di questi, la quasi totalità arriva qui grazie agli impianti di risalita. In alcuni casi, sarebbe molto meglio pedalare a piedi, anziché farsi portare senza fare un minimo di fatica. La montagna è anche questo, no?
Vi lascio con questa rilassante visione e vi aspetto per la prossima escursione sulle Dolomiti!
DATI TECNICI:
Tempo totale di cammino: 9,5 ore.
Distanza percorsa: 18,1 km
Punto più elevato: 2761 metri
Dislivello in salita: 1130 metri
Davanti alla TV
Maze runner. Voto: 6,5. Film d’avventura intrigante e coinvolgente. Niente di irrinunciabile, ma un buon film.
07 agosto 2015
La ferrata Campanili del Latemar (2)
Qui la prima parte.
Si prosegue dritti dritti verso la Forcella dei Campanili, che dista a circa 40 minuti da dove siamo ora.
Nel frattempo, l’umidità, anche se poca, inizia a formare piccole nuvole di condensazione. Sono le 9 in punto e il caldo inizia a salire.
Ormai siamo piuttosto lontano dal Rifugio Torre di Pisa. E’ grosso modo dove vedete quel quadrato nero che si staglia nel cielo che altro non è che un orrendo ripetitore passivo di segnale elettromagnetico.
La forcella si avvicina. Siamo ancora belli freschi e riposati. E la vista che abbiamo sulla nostra sinistra ci carica a mille. Guardate che roba!
Eccoci qui! Siete pronti a vedere cosa c’è al di là di questa selletta?
Boom! Ecco il Catenaccio, il passo Costalunga e tutta la parte terminale della Val d’Ega.
Alla mia destra c’è l’attacco e l’arrivo della Ferrata dei Campanili che tra poco inizieremo.
Alla mia sinistra un’impressionante gruppo di guglie che si stagliano nel cielo.
Mio fratello si scatena con i selfie.
Prova ad immortalare anche il baratro.
Ma è arrivato il momento di imbragarci con l’attrezzatura da ferrata, casco compreso. Troppo spesso vedo miriadi di sprovveduti che affrontano questi percorsi con scarpe da tennis lisce, o peggio ancora senza imbrago e senza casco. Basta una minimissima imprudenza per far finire una splendida escursione in una orrenda fine. Lo sa bene anche questa marmotta che ci osserva da lontano.
Ok, si parte. Il giro della ferrata inizia, percorrendola in senso anti-orario come abbiamo fatto noi, attraversando un ghiaione che fila via quasi in piano e taglia in due lo Schenon.
Qui imbrago e casco non servono, ma la prudenza è sempre fondamentale. Sotto di noi ci sono già parecchi metri di vuoto.
Ecco il paesaggio lunare alle nostre spalle.
La poca vegetazione che incontriamo è quasi esclusivamente costituita da Cardi selvatici gialli.
Eccomi in azione.
Alcuni passaggi del sentiero che stiamo percorrendo.
Sono le 10.10. Davanti a noi vediamo spuntare il Bivacco Rigatti, quella scatoletta arancio che vedete là in fondo. Il bivacco segna l’inizio della Ferrata dei Campanili vera e propria e anche l’inizio della via di ritorno per noi.
Indovinate da che parte siamo passati? A rivedere la foto non lo riconosco neppure io. Però fa impressione.
Siamo quasi alla Forcella Latemar Grande, altra finestra che dà sul Catinaccio.
Ultimi metri di fatica.
Et voilà! Siamo in paradiso.
Entriamo al bivacco Rigatti a dare uno sguardo.
8 posti letto. Spartanissimo ma funzionale.
E’ ora di pranzare, anche se sono solo le 10.45. Essendoci alzati alle 5, abbiamo una fame da lupi.
Dopo pochi minuti, arriva a raccattare qualcosa anche una coppia di Gracchi alpini.
Ma ora è tempo di iniziare a fare sul serio. Controlliamo l’attrezzatura e gli imbraghi e si parte per la ferrata. Ecco il punto d’inizio. La durata della ferrata è stimata in un’ora e mezza circa.
Si inizia subito a tutto gas. Ecco un tratto verticale molto impegnativo.
Questo è lo spettacolo che abbiamo alla nostra destra.
Proseguiamo concentrati mentre ci guardiamo intorno.
Per chi non fosse avezzo alle ferrate, si tratta di percorsi caratterizzati da funi metalliche alle quali ci si assicura con una doppia corda grazie a dei moschettoni che si agganciano e sganciano (assolutamente mai contemporaneamente) ogni qual volta si incontra un chiodo fissato alla parete. Se si seguono le regole, non si è mai e poi mai in pericolo.
Quello che è certo è che chi soffre di vertigini è meglio che stia a casa. :-)
Ecco il bivacco dopo 15 minuti di ferrata.
Arriviamo in un tratto decisamente impegnativo. Poi scopriremo che è in assoluto il passaggio più delicato di tutto il percorso.
Si tratta di oltrepassare un’impressionante canale con l’aiuto di corde e scale. Ecco un’altro escursionista dall’altra parte del canale. Se osservate la foto, potrete notare nella parte basse gli scalini metallici ancorati alla roccia. Facciamo foto nell’attesa che tre escursionisti passino nel canale per evitare di incontrarci a metà.
Eccoli mentre fanno gli scalini.
Visto la loro lentezza, io e mio fratello decidiamo di procedere. Si va!
Ecco mio fratello alle prese con gli scalini. Paura eh?!
Finito il tratto delicato, ci guardiamo in giro. Ecco il panorama alla nostra sinistra.
E quello alla nostra destra.
La via ferrata prosegue.
Mio fratello fa lo splendido assicurato con l’imbrago.
Un momento di sosta.
Questa ferrata presenta parecchi pezzi che si fanno senza corda metallica perché il percorso si tramuta in sentiero in quota. Esposto, ma pur sempre sentiero. Li vedete i due omini a destra che ci stanno venendo incontro?
Tratti spettacolari della ferrata.
Nel frattempo il cielo si è rannuvolato un po’. Ma non minaccia assolutamente ne di far temporali, ne di piovere.
Finisce qui la seconda parte di questa avventura ad alta quota. A presto per la terza ed ultima parte.