Qui la prima puntata, qui la seconda.
Appena preso un attimo di respiro, scatto questo panorama composto da 9 fotografie unite. Ingrandibile per cogliere tutti i particolari.
Questa è la cresta di neve che segna la parte terminale e quella più elevata del mio percorso odierno.
Guardandomi in giro, mi colpisce in particolare una cresta rocciosa alla mia sinistra. E’ pazzesco quanto sia imponente e nello stesso tempo sospesa nel vuoto.
Mi informo un attimo e scopro che sono le Cime d’Auta. Eccole in un particolare.
Oltre le cime c’è Falcade. Ancora più alla mia sinistra inquadro nuovamente le Tofane.
E questi sono i Sorapiss.
Un ultimo sguardo sotto di me...
E poi decido di scendere. Qui tira un vento micidiale che fa dimenticare di essere in marzo e con un sole pieno. Come al solito la discesa è molto molto più veloce. In pochissimi minuti sono già molto lontano dal Passo Forca Rossa.
La neve è cambiata nuovamente. Ora inizia a diventare un po’ molle.
Il mio stomaco mi ricorda che sono le 12.30 passate. E’ ora di trovare un posto dove mangiare. Il problema è che qui per miglia e miglia c’è solo neve. E quindi mi organizzo e appiattisco un cerchio grande a sufficienza per poterci stare dentro comodo comodo.
Poi la mia pancia viene soddisfatta.
Sento la mia faccia calda. Mi faccio un selfie e guardo il risultato di mezza giornata sulla neve. Quando arriverò a casa sarò il doppio più rosso.
Mentre mangio, davanti a me c’è solo neve.
Dopo un piccolo riposino meritato, inizio la discesa verso valle. La neve è sempre più molle e oggi si è deteriorata moltissimo. Posso sicuramente dire che è iniziato il disgelo di questo inverno 2013/14.
Ecco le Pale.
Alcuni particolari intorno a me che mi colpiscono.
In pochissimo tempo riecco Fuciade.
Riesco a vedere anche il mega altipiano che c’è dietro le Pale di San Martino. Un giorno ci voglio andare. Anche quella è una distesa di roccia e basta. Sembra di stare sulla luna.
Le condizioni della neve si deteriorano ancora.
Rieccomi al villaggetto.
Una ressa micidiale.
Mi allontano velocemente e mi dirigo verso casa.
Qui è proprio bello. Anche d’estate.
La franona.
Proprio nei pressi del parcheggio dove ho messo l’auto, tornando scopro che una grossa valanga tempo fa è scesa a pochi metri travolgendo in pieno la strada che ho appena fatto. Ecco ciò che ne rimane.
Nella strada del ritorno immortalo i muri di neve a fianco della strada. Questo inverno verrà ricordato molto a lungo.
Prima di arrivare a casa ho la possibilità di fare uno scatto al volo anche al Cardinal, una cima appartenente al gruppo del Lagorai e che ho avvicinato anni fa senza però scalarla. E quella a destra.
A sinistra invece, c’è il Canzenagol che invece ho scalato senza problemi. Da qui sembra una montagna inavvicinabile, ma non è così. Alla estrema destra invece, si vede la punta del Cauriol, mitico monte che ho salito fino alla vetta per due volte.
Spero vi siate divertiti anche questa volta. Nulla di che questa escursione fotografica, ma di questi tempi non è semplice senza degli sci ai piedi, spostarsi sui sentieri dolomitici. Alla prossima escursione!!