Buongiorno gente. Sono ore intense di lavoro per migliaia di persone, sia semplici cittadini che personale dell’esercito, della Protezione Civile e delle tante associazioni di volontariato. L’abbondantissima nevicata che ha colpito soprattutto le dolomiti bellunesi, ha seriamente messo in ginocchio tutta la viabilità montana e moltissimi paesi. In questo momento il pericolo valanghe su tutta la zona continua ad essere di 5, il massimo possibile. Ed è la prima volta che si registra un tale grado da quando è stato istituito il servizio nel 1994. Guardate queste immagini che arrivano da varie parti del bellunese e dintorni.
Falcade.
Falcade Alto.
Rocca Pietore, sotto la Marmolada.
Queste sono tutte immagini che arrivano dalla zona di Zoldo, Pecol, ecc… proprio le zone che ho visitato io di recente in escursione.
Pensate che qui nei paesi non è più possibile circolare con le auto. Si tengono a mala pena aperti dei camminamenti per non rimanere bloccati nelle proprie abitazioni.
Qui sotto c’è un’auto.
Questo è Pecol, proprio il paese da me visitato sabato scorso.
Una valanga sulla strada che porta a Zoldo.
Alcune foto nella zona del Rolle.
C’è un dramma nel dramma che si sta consumando in queste ore sulle montagne dolomitiche. Centinaia e centinaia di ungulati vagano dispersi, molto spesso bloccati dallo spessore del manto nevoso. Oltre a non riuscire a nutrirsi, non riescono neppure a spostarsi.
Qui alcuni mufloni sulla strada, unico posto vivibile in questo inferno bianco.
Ho l’impressione che questa primavera si conterà un numero elevato di morti tra i caprioli, cervi, mufloni e camosci. Insomma, un disastro questa nevicata, che sicuramente costerà una cifra spropositata a moltissimi comuni, alla Provincia e alla Regione.
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