Ieri sono stato in quel di Cortina, esattamente al Passo Tre croci da dove son partito per questa nuova e per me sconosciuta meta, il lago di Sorapiss ai piedi del bellissimo gruppo dei Sorapiss. La sveglia è stata tosta. Mi sono alzato alle 5 e il cielo fuori dalla finestra era come me lo attendevo: completamente sereno. Questa era la visione verso est a quell'ora.
Ho infatti rimandato questa escursione un sacco di volte a causa del brutto tempo e volevo essere sicuro di non fare oltre due + due ore di viaggio a vuoto. Si, perché la meta stavolta è decisamente lontana anche per me che sulle Dolomiti ci abito. 95 km di passi, tornanti e curve a manetta. Parto, e per arrivare a Cortina passo da Moena, dove c'è ancora la Fiorentina in ritiro. Ecco il suo campo base.
Qui invece sono già alla fine della Val di Fassa, verso il Passo Fedaia. Quello che vedete è il Gran Vernel. Le strade fortunatamente son deserte, anche se oggi sarà giorno di grande esodo. Almeno così dicono i giornali.
All'altezza della diga di Fedaia, ammiro il ghiacciaio della Marmolada.
La temperatura qui alle 6.40 è di 9 gradi. Oggi sarà una giornata veramente bollente in tutta Italia, ma anche io soffrirò parecchio il caldo nonostante la mia altitudine che sarà per tutto il giorno oltre i 1700 metri.
Dopo due ore di macchina, eccomi nel territorio di Cortina.
Alla mia sinistra, sul Passo Falzarego, sfila la bellissima Tofana di Rozes. Non resisto e scendo per farle una foto.
Arrivato a Cortina, mi fermo al primo panificio per comprare pane e speck e riparto immediatamente. Poi salgo verso il Passo Tre Croci passando sotto il Monte Cristallo e il Piz Popena, che mi terranno compagnia per tutto il giorno.
Sono le 8.20 e sono pronto per partire verso il Lago di Sorapiss. Per raggiungerlo, utilizzerò il comodo sentiero 215 che per la maggior parte, fila via quasi in piano.
Alle mie spalle, il Monte cristallo. Più avanti verrà immortalato in tutto il suo splendore.
Ecco il sentiero che, come detto, è molto semplice e ha anche il pregio di essere al riparo dal sole per lunghi tratti.
Oggi incontrerò moltissime persone, sia perché siamo nel periodo di maggior afflusso turistico, sia perché questa è una meta gettonatissima dagli escursionisti di fascia bassa, quelli che per intenderci non amano molto fare fatica. Anche le fioriture oggi saranno ricche e abbondanti. La parte del leone la farà il rododendro in queste due sfumature di colore.
Ma ecco altri fiori splendenti.
Tra gli alberi, alla mia sinistra, ora vedo un po' meglio le cime del Cristallo (a sinistra) e del Piz Popena (a destra). Ah, i monti pallidi…
La vetta del Monte Cristallo baciata dal primo sol del mattino.
Il sentiero sale dolcemente e le temperature si alzano poco a poco. Per ora si sta ancora bene.
Panoramica del sentiero che sto percorrendo e del Cristallo col Piz Popena.
Davanti a me invece, l'avanguardia del Gruppo dei Sorapiss
Ad un certo punto sul sentiero, una cosa insolita. Una caverna di neve scavata dall'acqua.
Il paesaggio alla mia sinistra è sempre più incantevole.
Il sentiero non è per nulla impegnativo, anzi.
E ad un tratto, sempre alla mia sinistra, sbucano loro: le Tre cime di Lavaredo.
Dopo quasi un'oretta di cammino, il sentiero inizia a salire.
Fotografo l'orizzonte lontano. Oggi purtroppo il cielo non è pulito, è un po' fosco e condizionerà un pochino i miei scatti.
Ecco ancora le Cime di Lavaredo con Misurina ai loro piedi.
Ora il sentiero si abbarbica sulla parete del Monte Marcuoira e diventa parecchio esposto a sinistra.
Mano a mano che procedo, vedo comparire sempre più le cime dei Sorapiss con i loro piccoli ghiacciai perenni.
Sotto di me, bosco, bosco e ancora bosco. Là in fondo le Cime di Lavaredo, e più in primo piano i Cadini di Misurina.
Eccoci al piccolo pezzo di via ferrata molto facile che si incontra prima di entrare nel canalone che ci condurrà al lago di Sorapiss.
Il tratto è veramente strafacile e adatto anche ai bambini.
Poco dopo, compaiono delle scale metalliche.
Ecco il grande canalone dove mi sto infilando.
Ancora un piccolo pezzo di ferrata in piano e molto semplice.
Ponticello.
Tre ragazze impegnate a fotografarsi in un punto estremamente scenografico del sentiero.
Sembra tremendo ma non lo è. Fidatevi.
Certo, se si vola da qui non so cosa ritrovano del vostro corpicino. Ci sarà uno strapiombo di alcune centinaia di metri.
Ma basta rimanere saldamente coi piedi sul largo sentiero.
Anche perché, dopo 5 minuti, lo strapiombo scompare perché ci si addentra nella gola che ci porterà al lago.
Ormai vedo là in fondo il Rifugio Vandelli (1928 mt.) e attaccato a lui, c'è il meraviglioso lago di Sorapiss.
Da dove sono ora posso vedere quasi tutto il gruppo dei Sorapiss e soprattutto vedo il famoso Dito di Dio, 2603 metri d'altezza e il dominio totale della zona.
Compare un ruscelletto. Sicuramente viene dal lago.
Qui seconda parte.
non ci sono commenti, le nostre montagne sono stupende e tu e rendi fantastiche!
RispondiEliminaBravissimo Momo!! Il tuo servizio fotografico, come sempre, è splendido !!! Fiorenza.
RispondiEliminaSe si soffrono di vertigini o si hanno bambini piccoli non è poi così semplice...
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