Ieri sera al Festival di Sanremo Benigni ha parlato agli italiani per oltre 40 minuti. Sono rimasto a seguirlo inebetito e incantato per tutto il tempo, e alla fine mi son detto: perchè la storia a scuola non la possono insegnare così? Perchè la storia non può diventare un romanzo, un'avventura da raccontare a chi ancora non la conosce? E' incredibile la miriade di fatti, date e avvenimenti che ha raccontato Roberto nel tempo in cui è andato in onda. Io non so come faccia a ricordarsi tutto; non dimentichiamo che sa tutta la Divina Commedia a memoria ed è in grado di spiegarne ogni singolo passaggio. Un mito, un mito vero.
Per chi se lo fosse perso, ecco la sua esibizione integrale (la qualità non è il massimo):
Benigni ieri sera è stato superlativo, assolutamente fantastico, non posso che inchinarmi di fronte ad un uomo così. Che poi, io dico, per me la storia è sempre stata un romanzo, il brutto è che i professori non capiscono, si mettono a fare un elenco di fatti che nessuno ricorda ma c'è sempre un filo logico, ci sono storie dietro ai singoli protagonisti che vanno raccontate. Certo Benigni lo fa in modo incredibile.
RispondiEliminaBellissimo quando parla della Divina Commedia, un'opera che amavo prima che Benigni ne parlasse ma che adesso amo ancora di più perché lui è riuscito a dimostrare che può essere alla portata di tutti e pure divertente ed appassionante!
... scusate eh, ma CHI L'HA DETTO che la storia nelle scuole non la si insegni proprio così? Pensate che Benigni abbia scoperto un segreto inenarrabile???
RispondiEliminaBenigni parla così della storia perchè dopo averla studiata l'ha CAPITA. Ha capito soprattutto che studiare significa non solo fare propri dei concetti, ma sentire di far parte di quella stessa cosa. ha fatto la stessa cosa con la D.C.: benchè le sue spiegazioni fossero rimpinguate qua e là di colore e "strafalcioni" sia linguistici che teologici, è innegabile che il trasporto e la verve dei suoi interventi fossero importantissimi per chi ascoltava.
Da insegnante, oltre che di Letteratura, anche di storia non posso certo dirmi istrionico come il caro Roberto... ma, mi si perdonerà, nelle mie classi quando spiego io non vedo certo sbadigliare... anzi.
Occhio, quindi, a non fare di tutta l'erba un fascio: perchè se è vero com'è vero che molti insegnanti non hanno più voglia di fare il loro mestiere (come tantissime altre categorie di professionisti, ai quali va il mio sempre accorato appello: FATE ALTRO!), dall'altra parte è altrettanto innegabile che Benigni ieri sera non l'avranno nè guardato nè apprezzato tutti quei giovani, meno giovani e giovanissimi che, quando si parla di Italia, Risorgimento e Garibaldi, semplicemente preferiscono girarsi dall'altra parte... o andare altrove (chi ha detto "night-discoteca-localino-echipiùnehapiùnemetta"???).
Benigni, mi ha risollevato il patriottismo e commosso.
RispondiEliminaMai sentita una storia del risorgimento e dell'Italia così ben raccontata e con tanta passione.
non voglio fare tutta erba un fascio, ma quando la sentivo io dal professore, c'era davvero da addormentarsi, anestesia totale.
Benigni veramente grazie per questa serata.
mi ero perso il suo intervento ieri sera,
RispondiEliminal'ho visto ora...
probabilmente, se l'Italia fosse rappresentata da persone colte, intelligenti e preparate come Benigni, forse, tutti sarebbero più patrioti.
grazie Benigni!
...grandissimo Roberto!
RispondiEliminaMi dispiace, ma anche tu Squarcio Momo sei caduto nell'errore generale che fa di Benigni un mostro di cultura e un mito. Intanto Benigni, come ha lui stesso dichiarato, ha imparato alcuni Canti della Commedia (poco più di una dozzina e anche maluccio visti gli errori che commette quando recita), durante le pause dei suoi film (adesso ha smesso si fare il "regista"?), in secondo luogo di Dante non capisce quasi niente e spiega tutto a modo suo in un Italiano che fa accapponare la pelle (Benigni ha solo un diploma di Segretario d'azienda e le Lauree regalategli dalle Università in cerca di pubblicità). In terzo luogo ha studiato una lezioncina di Storia (e anche qui errori a bizzeffe, come quando egli dice che il tricolore l'ha " 'nventato" Mazzini!) per fare "l'esegesi dell'Inno", con un po' di date e un po' di nomi raffazzonati. Benigni ha la discreta memoria di un attore (al Liceo avevo imparato venti Canti della Commedia senza fare l'attore e senza essere un mito) e l'abilità della comunicazione paraverbale e gestuale: questo lo fanno sembrare grandissimo!!! Se recitasse nella modalità del grammelot, otterrebbe lo stesso effetto di quando dice sciocchezze su Dante o sul Tricolore. Benigni faccia l'attore e la smetta di fare il Professore. Se vuoi saperne di più, approfondisci su www.dettaglitv.com (archivi). Grazie per avermi letto.
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