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20 aprile 2009

Naia-click

Mi ricordo il Sergente Maggiore che girava con la sua Reflex cannonata da uno zoom pazzesco. Era alto, grosso e si divertiva a scattare foto nei momenti di pausa. Io ero fuori dal Corpo di Guardia e quel giorno ero al comando del gruppo di guardie come testimonia il cordone sulla spalla. Era un caldo pomeriggio di un giorno di luglio intorno campagne laziali. La giornata si preannunciava ancora lunga e massacrante: i turni per i miei ragazzi prevedevano 2 ore di
guardia e 4 ore di smonta. Cose che avevo fatto anche io fino a pochi mesi fa ma che quel giorno vedevo fare agli altri grazie al mio grado di anzianità. Il mio compito si limitava al trasporto con la jeep lungo il perimetro della base militare delle guardie che dovevano iniziare il loro turno e riportare al Corpo di Guardia quelle che smontavano. La mia caserma era situata in mezzo alla boscaglia e la stradina asfaltata correva per diversi chilometri dritta come un fuso. La notte era un via vai di volpi e istrici. Come si dice in questi casi? "Che tempi, quei tempi!"
(TPP) 14 minuti.

2 commenti:

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