La Piramide. Voto: 5,5. In cerca di film con carico di adrenalina decente, mi son visto questo lungometraggio di serie B con incassi in Italia e nel mondo abbastanza scarsini. E ora capisco anche il perché. Comunque non è una cagata totale. Un fondo di divertimento ce l’ha e se proprio non avete di meglio da guardare...
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29 dicembre 2015
26 dicembre 2015
Benvenuto Apple Watch
Babbo Natale quest’anno è stato molto generoso. Sotto l’albero ho infatti trovato uno dei nuovi dispositivi Apple che più desideravo: Apple Watch. Sono almeno 15 anni che non giro più con l’orologio, l’ultimo che ho indossato fino al suo sfinimento (cambiato il cinturino 4 volte) è stato questo.
E prima di lui è stato il tempo di vari Swatch e di un hip hop alla liquirizia.
Da oggi invece, anziché un semplicissimo orologio, girerò al polso con un dispositivo che è a tutti gli effetti un prolungamento di lusso del mio iPhone. Con Apple Watch al polso potrò gestire tutto ciò che succede nell’iPhone senza toccare iPhone. E questo si rivelerà sera utile in molte situazioni: al lavoro, in auto, mentre scio o sono a far trekking, ecc… Ormai i nostri smartphone non sono più semplici telefoni cellulari, ma sono i dispositivi su cui ruota la nostra vita quotidiana: contati con i nostri amici e parenti, messaggi, scatto e scambio di foto, mail, notiziari, e tantissimo altro. Ecco che alla luce di ciò, un dispositivo che ti permetta di controllare questi aspetti e funga anche da cardiofrequenzimetro (con le varie attività di movimento annesse) e non ultimo da orologio dalle mille variabili (Apple Watch trasforma il suo quadrante in tantissimi stili diversi), diventa molto utile.
Ma ora bando alla ciance, sono qui per mostrarvi l’unboxing dell’Apple watch, come faccio sempre per ogni prodotto Apple che compro o che come in questo caso, mi faccio regalare.
La scatola di Apple Watch è veramente pesante. La prima volta che l’ho sollevata mi son meravigliato. Ho detto: ma che caspita c’è dentro qui? La maggior parte del peso sta nella confezione, sia quella in cartone rivestito, che è molto spesso e rigido, sia nella confezione in plastica lucida che protegge Apple Watch.
Insomma, mai come in questo caso Apple non si è risparmiata nel creare un packaging di tutto rispetto. L’obiettivo è quello di elevare il prodotto a livelli molto alti, come effettivamente questo computeranno da polso merita.
Ecco la confezione in plastica dentro la scatola in cartone. Il bianco domina ovunque.
Sotto l’astuccio in plastica c’è un ulteriore astuccio in cartoncino che contiene diverse cose che poi vedremo.
Ancora più sotto, ecco il carica batterie e la spina italiana per il collegamento del cavo USB.
Eccoci all’interno dell’astuccio in cartoncino. Dentro abbiamo delle scarne istruzioni in italiano e spagnolo, il foglietto della garanzia e un secondo cinturino con misure più piccole rispetto al cinturino che ho ricevuto.
Al momento dell’ordine infatti è possibile decidere che misura di cinturino scegliere: S-M, M-L, L-XL. Io mi sono misurato il polso e con la tabella Apple ho stabilito che la misura M-L fosse la più adatta.
Ed eccoci all’astuccio in plastica rigida lucida che contiene Apple Watch. E’ pratico anche per portare il dispositivo in viaggio per non rovinarlo.
Io ho scelto l’Apple Watch da 42 mm (quello grande, c’è poi la misura da 38 mm che normalmente è pensata per il polso femminile), in versione Sport con cassa in alluminio color grigio siderale e cinturino nero.
Nel retro sono ben visibili i sensore LED che sentono il battito e la frequenza del nostro cuore.
Questo è il cavo di ricarica con attacco magnetico.
Qui un particolare della chiusura del cinturino sport.
Alcune schermate di Apple Watch in azione.
Per la gioia di mia figlia c’è anche Topolino che segna l’ora.
Ecco il mio modello nelle immagini di Apple.
La prima impressione, dopo poche ore di utilizzo è decisamente piacevole. Apple watch ti avvisa in modo discreto se qualcuno ti ha mandato un messaggio, una mail, o altro. E lo fa con un lieve tocco sul polso. La sensazione è identica a quella che si verifica quando qualcuno ti tocca il polso lievemente. Il quadrante di visualizzazione delle ore è veramente molto vario. Praticamente te lo costruisci tu, sia a livello di elementi da visualizzare che a livello grafico. Veramente bello.
Le altre funzioni le le scoprirò mano a mano, ma per ora sono molto soddisfatto. Un unica cosa: ho cercato ovunque ma non riesco in nessun modo a modificare la scala dei gradi della temperatura da F° a C°. Una cosa banale, ma per ora irrisolta. Nulla neppure sul manuale online. Vabbè, prima o poi troverò l’arcano.
Per concludere, molti si chiedono a cosa possa servire Apple Watch e se è veramente così indispensabile. Sicuramente non è indispensabile, potete agevolmente vivere benissimo senza. Tuttavia lo consiglio a coloro che hanno uno stretto contatto giornaliero con il proprio iPhone. Apple watch è la sua appendice e per assurdo vi troverete a consultare molto meno iPhone (con buona pace di coloro che vi circondano e che vi rimproverano di non mollarlo mai) grazie alle continue notifiche che Apple watch vi manda. Notifiche che con uno sguardo potete ignorare o meno. Tanto Apple watch si attiva semplicemente ruotando il polso, come fareste per vedere l’ora. E solo questo è spettacolare.
24 dicembre 2015
Questo finto triste inverno
Ok, all’inizio, intorno a metà novembre, mi son detto: l’assenza di freddo e neve è un bene: si spala meno, le strade son pulite, ci godiamo ancora un pochino di sole. Ma arrivati al ponte dell’immacolata ho iniziato a cambiare idea. Quelle cime completamente brulle, il paesaggio desolatamente giallo, era una tristezza per gli occhi. Ora, alla vigilia di Natale, dopo due mesi senza nessun tipo di precipitazione, sono davanti ad una valle di Fiemme irriconoscibile. Mai a mia memoria siamo arrivati a Natale senza un briciolo di neve naturale almeno sulle cime dei monti. Mai sulle piste da sci si è dovuto contare solo su neve artificiale per poter aprire gli impianti. E i paesaggi che vedranno i turisti che ci verranno a trovare da domani in poi, saranno alienanti, con versanti montani percorsi da inquietanti strisce bianche e temperature quasi primaverili alle alte quote (da giorni ormai c’è inversione termica).
Ripeto, sono quasi due mesi che non cade nulla di nulla dal cielo. L'ultima pioggia, tra l'altro di poca entità, l'abbiamo vista il 28 ottobre (13 mm). Ecco lo storico degli ultimi due mesi:
Novembre 2015 in valle di Fiemme
Dicembre 2015 in valle di Fiemme
Come potete vedere, anche le temperature non sono scese un granché.
La neve sulle piste, ad ora, è al 100% artificiale, con un enorme dispendio economico da parte di tutti gli impianti di risalita. Chi è andato a sciare dice che comunque le piste sono perfette. Il grosso problema è che i bacini idrici artificiali, che ormai tutte le stazioni sciistiche hanno, sono praticamente a zero per un doppio fattore facilmente intuibile: zero precipitazioni a novembre (notoriamente uno dei mesi più piovosi da queste parti insieme ad agosto) e l'uso massiccio per questi ultimi 30 giorni, dell'acqua da parte dei cannoni spara neve. Pampeago è già a secco da due settimane. Ha chiesto l'acqua in Val di Fassa ma gli è stata negata. Fine della possibilità di creare neve artificiale. Va meglio in altre località con bacini idrici con qualche scorta. La cosa insostenibile è che siamo praticamente ad inizio stagione. E che le precipitazioni in questo periodo (se ci sono) sono nevose e non piovose. La situazione migliorerà solo in caso di nevicate molto abbondanti nei prossimi 15-20 giorni. Nevicate che dovrebbero creare il fondo per tutta la stagione. Fondo che solitamente si crea a fine ottobre (alle alte quote) o a metà-fine novembre (più in basso). Quest'anno il fondo è inesistente. Ecco alcune situazioni in giro per il Trentino Alto Adige.
Fuori dalle piste da sci c'è l'erba brulla e gialla. Le cime, anche quelle più alte, sono secche. Solo la Marmolada e qualche vallone esposto a nord ha della neve naturale scesa appunto ad ottobre (!!). La foto di apertura mostra il Passo Rolle ieri mattina.
Le previsioni per i prossimi giorni, sono catastrofiche (soprattutto per gli operatori dello sci). Questo mega vortice di alta pressione stabile sull'Europa, non permette, ormai da moltissime settimane, la discesa di nessun tipo di perturbazione. La prima probabile perturbazione è attesa per i giorni intorno al 3-4 gennaio, ma è solo una blanda previsione. L'unica nota positiva in tutto questo quadro tutt'altro che roseo, è che stiamo risparmiando sul riscaldamento.
In tutto questo tritume invernale, vi auguro una bellissima vigilia di Natale!
18 dicembre 2015
Davanti al grande schermo
Star Wars. Episodio VII. Il risveglio della forza. Voto: 9.
Che dire? Questo film ha lasciato il segno. Vi dico solo che finto il film volevo ricominciarlo da capo e non mi succede praticamente mai! Un capolavoro in tutti i sensi perché te li risveglia tutti i sensi che hai. Se poi sei un fan nostalgico di Star wars prima maniera, andrai letteralmente in brodo di giuggiole. Alla comparsa di Han Solo in sala c’è stata un’ovazione. E che dire quando è stato il turno della Principessa Leila? E i nuovi “cattivi”? E la colonna sonora? E le ambientazioni? E gli effetti 3D. Mamma mia, ragazzi! Mamma mia...
08 novembre 2015
Davanti al grande schermo
007 Spectre. Voto: 7,5. Diciamolo subito: Skifall (2012) era “più" in tutto: colonna sonora, storia, suspence, scene spettacolari. Sono andato al cinema ancora con i magnifici ricordi di Mission impossible: Rouge nation, capace di un ritmo impressionante da togliere completamente il fiato. Tornato alle infighettature di James Bond, un po’ mi è scesa la palpebra. Molto bella la scena iniziale della festa della morte, anche se durata un po’ troppo, ma poi il film si è trascinato un po’ stancamente qua e là. Ho sentito la mancanza pure della magnifica voce di Adele e della sua splendida Skifall. Che atmosfere in quel film… Ho letto da qualche parte che quest’anno forse ci sarebbe stato il sorpasso di popolarità tra l’Ethan Hunt di Mission impossible e il James Bond di 007. Mi sa che avevano ragione.
11 ottobre 2015
Davanti al grande schermo
The martian. Voto: 7,5. Ridley Scott non si discute. Il regista autore del capolavoro indiscusso “Blade runner” ha confezionato un film da 2 ore e venti che fila via liscio come l’olio e che ho apprezzato molto. C’era tutto: inquadrature spettacolari del pianeta rosso, ambienti incredibili, tutto estremamente realistico (tranne le fluttuazioni in assenza di gravità che avevano qualche difetto). Ma quello che mi è mancato molto, se non moltissimo, sono state le emozioni. E’ un film molto tecnico e poco emozionale, altrimenti in mio voto sarebbe stato 8,5. Avrei voluto vivere emozioni forti come in Armageddon, per capirci. Invece non ho provato quasi nulla per il protagonista lasciato solo in un pianeta enorme e 225 milioni di km dalla terra. Peccato.
06 ottobre 2015
Un pomeriggio con Samantha Cristoforetti
Sono arrivato al Muse alle 15 oggi pomeriggio, per assistere al primo incontro che Samantha e i suoi compagni di viaggio della Expedition 42/43 stanno per intraprendere in giro per l’Italia. Il primo di questi incontri era proprio a Trento, la terra di origine di Samantha e della sua famiglia, un omaggio ai luoghi in cui Samantha è cresciuta (i suoi sono di Malè, anche se lei è nata a Milano).
La cornice di questo incontro era il parco dello splendido Muse, uno dei luoghi di cultura più affascinanti che io abbia mai visto.
Attirati qui da Samantha e dalle sue imprese spaziali, uomini, donne, ragazzi e bambini.
Qui sotto potete vedere la bimba pakistana (quella vestita tutta in fucsia) ma cresciuta in Trentino, protagonista di una lettera letta da Samantha mentre era nella ISS e che tanta tenerezza aveva suscitato per la lucidità e la semplicità in cui raccontava la guerra nelle sue terre di origine. Quella bimba verrà poi chiamata sul palco per un abbraccio con Samantha.
Ecco l’argomento della serata aperta a tutti e che attirerà oltre 2000 persone.
La cornice in cui si svolge l’incontro è incantevole. Anche il tempo è ottimo e tiepido.
Qui il labaro che ricorda il nonno di Samantha, anche lui come la nipote, sempre con la testa per aria! Era nei paracadutisti.
Mentre il pubblico inizia a riempire ogni angolo di prato possibile, i genitori di Samantha vengono intervistati dalle TV.
Arriva anche il Presidente della Provincia Autonoma di Trento, Ugo Rossi.
Il saluto ai parenti.
Il generale dell’Aeronautica Claudio Salerno.
Ci siamo, arriva il direttore del Muse ad annunciare i tre astronauti.
Prima parlano i politici, tra cui il sindaco di Trento e i presidenti di ESA e ASI.
Ma all’improvviso, eccola sbucare dalla pancia del Muse, con la sua immancabile tuta blu, che fa un po’ meccanico di Busto Arsizio.
Con lei anche l’astronauta americano Terry Virts e il russo Anton Shkaplerov.
Terry suscita più di qualche gridolino, per il suo innegabile fascino.
Samantha si guarda intorno stupita per il gran numero di persone presenti.
Ma lo stupore dura poco. Samantha, come se fosse una navigata presentatrice, prende in mano il microfono ed inizia a raccontare la sua avventura nello spazio ai presenti, con l’aiuto di alcune splendide slide.
Anton e Terry intervengono a supporto, l’americano tradotto dall’interprete e il russo tradotto al volo dalla stessa Samantha.
I presenti ascoltano con vivo interesse per tutto il tempo.
Piano piano cala la sera su Trento e su tutta la platea radunata al Muse.
Samantha infarcisce il suo racconto di tanti aneddoti curiosi. Uno fra tutti quello del taglio di capelli ad opera di Terry. Dirà l’astronauta americano che è stata la “missione” che più l’ha fatto sudare sulla ISS.
Ora è il momento delle domande dai social. Ne arrivano di improbabili.
Ed ecco l’incontro di Samantha con la bimba di origini pakistane. Un momento molto toccante.
Regali fatti dai bimbi per Samantha.
I tre astronauti diventano anche membri consiglieri d’onore del Muse.
C’è spazio per un ultimo regalo per tutti e tre. Due stupendi libri sulle Dolomiti (che tra l’altro ho anch’io), che gli astronauti dimostrano di gradire molto.
Dopo circa due ore, finisce questo interessante incontro che attendevo da tempo. Dopo aver seguito personalmente tutta la missione Expedition 42/43, questa era la ciliegina sulla torta.
C’è ancora tempo per qualche scatto rubato all’interno del Muse, dove Samantha si ritrova con parenti e amici.
Buonanotte, Samantha. Oggi mi son sentito orgoglioso di essere italiano. Una grande donna che tiene alta la nostra bandiera.