Buona festa di Halloween a tutti i lettori di Squarciomomo!
Se volete festeggiare degnamente la ricorrenza, fatelo con le cartelle della tombola di Halloween by Squarciomomo!
Qui tutte le info.
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Con il cambio dell'ora, correre la sera dopo il lavoro è diventato un po' inquietante, visto che i miei soliti dieci km prevedono passaggi tra campi completamente bui e zone di pre-bosco lontane dalle abitazioni dove non si vede ad un palmo. Ieri sera c'erano 11 gradi quando sono partito (18.20) e già era buio pesto. Con la pila frontale in mano e Tiziano Ferro nelle orecchie, ho iniziato la mia sessione di corsa tra le poche vie del mio paesello. Per strada quasi nessuno, le montagne che circondano l'orizzonte, il profumo della legna bruciata che esce dai camini, e l'aroma stuzzicante delle decine di cene in preparazione nelle case. Dopo un km il mio corpo entra in temperatura, l'app di Nike+ mi avvisa che ho una media poco sotto i 6 minuti al km, la mia solita andatura, calibrata perfettamente per fare 10 km in un'ora giusta. Ed è grosso modo a questo punto che solitamente entro in uno stato di semi-coscienza, dove la mia testa elabora pensieri strettamente influenzati dalla musica che sento. Molti runner ascoltano playlist molto ritmate, con i drums che scandiscono il passo. A me succede l'opposto: amo le musiche evocative, rilassanti, che ti sollevano da terra e mentre corri ti portano via. E sono "andato via" anche ieri sera, soprattutto quando, percorse le ultime vie illuminate dai lampioni gialli, sono entrato nel buio e la mia pila danzante illuminava solamente un piccolo cono di strada davanti ai miei piedi. A quel punto la sensazione di solitudine è aumentata a dismisura. Ci sei solo tu e la tua fatica, il tuo sudore, le tue gambe che falcata dopo falcata ti portano lontano. Sto sudando, non sento il mio respiro perchè la musica lo copre e non sento neppure i rumori del mondo che mi circonda, fatta eccezione per le auto che arrivano nella mia direzione. In questo modo gli odori che attraverso lungo il mio percorso, si fanno più intensi, ne posso percepire le più piccole sfumature, e raccontano dettagliatamente quello che sta avvenendo intorno a me. La legna tagliata di fresco, il bosco, l'erba umida, le bestie che pascolano... Il senso di isolamento si fa più acuto, quando al quarto km entro nella ciclabile che si allontana da tutte le abitazioni e si immerge nella completa oscurità. Una nebbiolina alta fino alla mia coscia accentua lo stato di inquietudine. Corro e mi concentro solo sulla strada. La riga bianca sotto i piedi illuminata dalla mia piccola luce scorre sempre alla stessa velocità. Ora sono circondato completamente dalle tenebre. Le case sono lontanissime e sento forte l'odore del letame appena sparpagliato sui campi. Ancora più avanti vedo gli occhi luminosi delle mucche che mi fissano immobili nella notte. Riabbasso lo sguardo e fisso la riga bianca che scorre. Mi concentro sulle parole di Tiziano. Solo su quelle... E' incredibile, e me ne accorgo solo ora, come eviti sapientemente le coniugazioni al femminile o al maschile delle strofe nelle canzoni. Ascolto Ferro da tanto tempo, da molto prima che svelasse al mondo intero di essere omosessuale. Ma se mi fossi messo a sentire bene le sue canzoni, a leggerne tra le righe, mi sarei accorto delle sue chiare esternazioni, della sua sofferenza, del suo stato di incompreso... Ecco il testo di "L'amore è una cosa semplice". Fate caso ai testi impersonali (ne al femminile ne al maschile).
Ho un segreto Ognuno ne ha sempre uno dentro. Ognuno lo ha scelto o l'ha spento. Ognuno volendo e soffrendo E nutro un dubbio non sarà mai mai mai inutile ascoltarne l'eco consultarlo in segreto ed è l'estate che torna sembrava lontana o tutto è più triste oppure resiste quello sguardo da oltraggio che insinua Ti verrò a prendere con le mie mani Sarò quello che non ti aspettavi Sarò quel vento che ti porti dentro E quel destino che nessuno ha mai scelto E poi l'amore è una cosa semplice e adesso..adesso adesso te lo dimostrerò
Questo sono io E sono io nell'attimo in cui ho deciso Che so farti ridere ma mai per caso Sono io se ritorno e se poi vado Questa è la mia gente Sono le mie strade e le mie facce I ponti che portano a quando ero bambino Bruciando ricordi Ed essendo sincero Rimango presente Ma non sono come ero E quella voglia di dirti ridendo Ti verrò a prendere con le mie mani Sarò quello che non ti aspettavi Sarò quel vento che ti porti dentro E quel destino che nessuno ha mai scelto E poi l'amore è una cosa semplice e adesso..adesso adesso te lo dimostrerò Amore mio, prendi le mie mani ancora e ancora, come chi parte e non saprà mai se ritorna. Ricorda, sei meglio di ogni giorno triste, dell'amarezza, di ogni lacrima, della guerra con la tristezza. Tu sei il mio cielo. Si sei il mio cielo Ti verrò a prendere con le mie mani Sarò quello che non ti aspettavi Sarò quel vento che ti porti dentro E quel destino che nessuno ha mai scelto E poi l'amore è una cosa semplice e adesso..adesso adesso te lo dimostrerò
Questo brano è relativamente recente, ma anche pezzi più datati hanno le stesse caratteristiche. Ecco quello di "E fuori è buio", canzone di 7 anni fa.
Ti ricorderò in ogni gesto più imperfetto Ogni sogno perso e ritrovato in un cassetto In quelle giornate che passavano in un' ora E la tenerezza i tuoi capelli e le lenzuola E no, non piangere che non sopporto le tue lacrime Non ci riuscirò mai Perché se sei felice Ogni sorriso è oro E nella lontananza perdonandoti ti imploro E parlerà di te È solo che
Che quando non ritorni ed è già tardi e fuori è buio Non c'è una soluzione questa casa sa di te E ascolterò i tuoi passi e ad ogni passo starò meglio E ad ogni sguardo esterno perdo l'interesse E questo fa paura Tanta paura Paura di star bene Di scegliere e sbagliare Ma ciò che mi fa stare bene sei tu amore
Ho collezionato esperienze da giganti Ho collezionato figuracce e figuranti Ho passato tanti anni in una gabbia d' oro Si forse bellissimo, ma sempre in gabbia ero ora dipenderò sempre dalla tua allegria Che dipenderà sempre solo dalla mia Che parlerà di te E parlerà di te È solo che
Che quando non ritorni ed è già tardi e fuori è buio Non c'è una soluzione questa casa sa di te E ascolterò i tuoi passi e ad ogni passo starò meglio E ad ogni sguardo esterno perdo l'interesse e tanto ti amo che per quegli occhi dolci posso solo stare male e quelle labbra prenderle e poi baciarle al sole perché so quanto fa male la mancanza di un sorriso quando allontanandoci sparisce dal tuo viso e fa paura tanta paura paura di star bene di scegliere e sbagliare ma ciò che mi fa stare bene ora sei tu amore e fuori è buio ma ci sei tu amore e fuori è buio
Mentre finisco di ascoltare "E fuori è buio", arrivo a metà del mio percorso (5° km), che coincide con la fine del lungo e buissimo rettilineo della ciclabile, non molto larga ma perfettamente asfaltata. Percorro una stretta curva a U e torno indietro, verso casa. Ho davanti a me 1000 metri di oscurità e la continua e stupida sensazione che qualcuno all'improvviso afferri le mie spalle e mi prenda. Evito di voltarmi ad illuminare la strada appena percorsa e proseguo. La mia testa ripiomba nella musica di Tiziano. In questo modo sento anche meno la fatica, non mi accorgo quasi di correre. E' difficile entrare in questo stato, e in effetti non ci riesco sempre. Se ce la voglio fare, devo dedicarmi a pensieri piuttosto impegnativi. La mia mente spazia nel passato, nel presente e nel futuro indistintamente, trasformando ogni sessione di corsa in una seduta psico-analitica personale. Intorno ai 2-3 km dalla fine del percorso, mi sento come se avessi ricaricato le pile. Sono pronto per rientrare a casa con un nuovo spirito, più efficace e incisivo sulle cose della vita. Mi sento una persona oserei dire "nuova", più matura e anche... molto più sudata rispetto ad un'ora fa. Stanco ma soddisfatto, entro in casa, stacco l'iPhone e mi infilo in doccia. Ora ho solo pensieri per i miei muscoli provati. Andate a correre, gente. vi fa bene. Possibilmente non al buio.
Oggi è il compleanno della mia mamma. E siccome la mamma è sempre la mamma e gli anni sono una bella cifra tonda, che cos a c’è di meglio che fare gli auguri anche via web dopo averglieli fatti di persona? Tanti auguri mamma, sei veramente insostituibile! E poi dimostri dieci anni in meno di quello che hai. :-) Come torta, non potevo che fare il mio mitico tiramisù.
PS: oggi è il compleanno anche di Simon Le Bon. 55 primavere per lui. Auguri Simon.
Looper. Voto: 7. Che casino seguire sto film, ragazzi! Bello però. Bruce Willis è invecchiato. Di brutto.
E' questo il numero di dispositivi Apple in giro per il mondo in questo momento. L'impressionante cifra è stata ufficializzata da Tim Cook in persona che ha sottolineato come ormai iPad sia entrato visceralmente nella vita quotidiana di milioni di persone. Il discorso è stato suggellato da questo bellissimo video.
Dopo aver comprato la zucca l'altro giorno, stasera, grazie anche ai vostri suggerimenti, ho intagliato e svuotato la zucca per Halloween. Per essere la prima volta che lo facevo, mi sembra sia venuta bene, no? Naturalmente l'ho munita di accessorio speciale per farla diventare un po' "tirolese".
Per intagliare la zucca ho usato un coltello affilato, ma prima ho disegnato occhi e bocca con la matita sulla superficie della zucca. Ho poi intagliato il coperchio molto delicatamente stando attento a fare un tagli verso il centro, in modo che il coperchio stesse su anche dopo l'intaglio.
Poi ho tirato fuori la parte filamentosa comprensiva di semi. Questa è stata la parte più schifosa dell'operazione. In seguito, con l'aiuto dello strumento che fa le palline del gelato, ho scavato la superficie interna per togliere il resto dei filamenti. Non ho tolto quasi nulla della polpa interna perché lo spazio era già molto largo e perché la zucca deve durare almeno 10 giorni. Forse così intatta durerà di più.
Ora siam pronti per ricevere Halloween.
Qui la prima parte. Qui la seconda.
Stiamo camminando verso il 5 Torri in attesa dell'ora del tramonto. Questa è la seconda parte della giornata, dopo che stamattina eravamo stati poco distante, al Rifugio Scotoni. Il cielo oggi pomeriggio non ci è amico, infatti ampie velature smorzano i raggi del sole e spengono i colori. Nonostante tutto, ecco la splendida Tofana di Rozes tra i gialli larici del Passo Falzarego.
In questo momento stiamo camminando su un tratto di sentiero che presenta circa 20 cm di neve fresca. Ma non ci facciamo intimorire per così poco. Siamo attrezzati.
La vista da quassù inizia a farsi interessante. Ecco l'intero Lagazuoi.
Ci avviciniamo a grandi falcate al Rifugio Scoiattolo, che è proprio nella zona del Gruppo 5 Torri.
A destra il panorama si apre all'improvviso e spunta la Croda da lago con le sue tante punte e i Lastoni di Formin, che si riconosce subito grazie alla sua forma a "ferro da stiro". Il cielo è un schifo. L'avevo già detto?
Lascio momentaneamente Blu Oscar al rifugio e vado ad avvicinare il Gruppo 5 Torri.
Questo piccolo gruppo montuoso fa parte del Gruppo del Nuvolau ed è formato interamente da roccia Dolomia. Le cime hanno tutte un loro nome (Torre Grande, Torre seconda, Terza Torre, Quarta Torre, Quinta Torre) e l'altezza massima è raggiunta dalla Torre Grande con 2361 metri.
C'è un comodissimo sentiero che circumnaviga il gruppo in meno di 20-30 minuti. Avvicinandomi scopro che le pareti del 5 Torri sono letteralmente prese d'assalto dai rocciatori che lo utilizzano come palestra.
Faccio il giro in senso anti orario.
E' impressionante perché tutte le torri sono il frutto di un aggrovigliamento di rocce una contro l'altra.
Sulla destra nel frattempo sfilano la Croda da Lago e i suoi meravigliosi scorci. Ah, se ci fosse stato il sole con il cielo azzurro...
Proseguo.
Sotto di me spunta il Rifugio 5 Torri.
Ora sono nel lato nord delle Torri. Enormi lastroni poggiano uno sull'altro come se fosse crollato un grande tempio di pietra. Spettacolare.
Sembra che il giro continui dentro quella fessura.
Mi sento un po' Indiana Jones. Entro nel buco.
Se una delle due pareti decide di cedere proprio ora, io divento una polpetta!
Ma per questa volta sono sano e salvo. :-) Il sentiero prosegue.
Finito il giro torno al Rifugio dove mi attende Blu oscar. Sono solo le 16.42 e al tramonto manca quasi un'ora e mezza. Visto il cielo e la presenza del mio ospite non me la sento di rimanere qui così a lungo fermo in attesa magari del nulla. E quindi a malincuore scendiamo verso le auto. E ogni tanto ci fermiamo a scattare qualche foto.
Mentre scendiamo in mezzo al bosco, noto con orrore una cosa: verso ovest è presente un'ampia fascia di azzurro ed è molto probabile che il sole continuando la sua strada verso l'orizzonte, incroci tale fascia e faccia vedere la sua presenza sulle cime dolomitiche.
Ragiono su questa possibilità e non mi rimane altro che velocizzare il passo, arrivare sui pratoni di Falzarego e sperare di vedere un bel po' di cime comunque. Abbandono Blu Oscar e corro. Dopo 3 minuti, alla mia destra vedo un'improvviso bagliore ed è quello che temevo. E' sbucato il sole sul Lagazuoi e non solo.
Aumento la mia andatura, ormai mi manca poco alla fine del sentiero e quindi del bosco che mi occulta la vista verso est. Arrivo al pratone e corro fino ai primi abeti.
Poi mi giro. Ecco la Tofana illuminata. Maledizione, dovevamo rimanere alle 5 Torri e attendere!
Riesco a mala pena a vedere le montagne sopra Cortina. Sono infuocate.
Ecco i Sorapiss.
La Tofana.
E dopo pochi minuti, tutto svanisce.
Sicuramente la luce sulla Croda da Lago dal 5 Torri avrebbe meritato qualche scatto. Ricordate, mai dare nulla per scontato in montagna, perché nel giro di 15 minuti possono cambiare tante cose. Verso ovest il sole lancia ancora gli ultimi lampi di luce spettacolare. Sembra l'ambientazione di un film.
Ormai al semi buio, io e Blu oscar ci salutiamo. Lui in viaggio verso Venezia, io verso la Val di Fiemme, curiosamente distante due ore e mezza d'auto, esattamente quanto quello che ci vuole per tornare alla città lagunare. Alla prossima escursione, gente. Sperando nel sole e nella sua splendida luce.