28 marzo 2010

Alle piramidi di Segonzano (2)

Continuo il racconto fotografico iniziato qui, che ci sta portando tra le famose piramidi di terra di Segonzano.
Dopo aver visitato il secondo gruppo

mi dirigo ancora più su, verso il terzo gruppo di piramidi. Le recenti piogge e la neve dell'inverno devono aver spostato un bel pò di terriccio da queste parti. Le scale sono quasi coperte dai detriti.

Ecco un altra piramide isolata. Molto meno alta della regina appena incontrata al gruppo due, ma pur sempre affascinante.

Continuo a salire. Il sole disegna bellissime luci tra i rami degli alberi.

Osservo gli scalini in legno

e le foglie che vi cadono sopra.

Passo vicinissimo ad una lama di terra. Posso quasi toccarla, ma non vorrei comprometterne la stabilità.

Eccomi ad un punto di osservazione. Si vedono in parte le piramidi del terzo gruppo!

Salgo ancora.

Ora il terzo gruppo si vede bene.

A differenza del secondo, questo non è avvicinabile ed è in mezzo alla vegetazione. In ogni caso decido di scendere per cercare di vederlo meglio da un altro punto di vista.

Si torna giù.

Passo sotto a lame di terra che fanno una certa impressione.

Eccomi davanti al terzo gruppo.

Beh, da qui si apprezza decisamente di più la maestosità del paesaggio.

Qui è presente un altro cartello che vado a leggervi:
FORMA DEL MASSO
Nella formazione delle piramidi ha importanza fondamentale la presenza del "cappello" e soprattutto la su forma, perchè ne condiziona l'esistenza e la durata. La più idonea è quella del lastrone squadrato, lievemente inclinato a valle, che fa da tetto naturale alla piramide. Se il masso cade, la piramide assume una forma appuntita facilmente aggredibile dall'acqua: il suo destino è segnato, se lungo il suo stelo non si trova un altro masso, futuro "cappello".
La piramide che si vede in alto, ha un cappello veramente notevole del peso valutato in circa 100 quintali.

Da questo punto mi accorgo che sulla destra ci sarebbe anche un quarto gruppo di piramidi, che però non è segnalato e non è avvicinabile. Eccolo laggiù in fondo.

Decido di tornare alla macchina e vedere se dalla strada che ho intravisto sotto, si può fare delle altre belle foto.

Arrivato però quasi al parcheggio vedo la possibilità di poter andare ai piedi della piramide regina, quella più alta, dove c'era questo mega bucone,

o comunque nelle vicinanze, per poter fotografare meglio tutto il gruppo da sotto. Esco dalle stradine ed entro nella boscaglia seguendo il torrente quasi asciutto.

Mi faccio largo tra i rami e i massi.

In meno di 10 minuti sono sotto i costoni di terra che precedono le piramidi.

Eccomi ai piedi delle formazioni terrose. Sopra di me c'è una parete di terra alta almeno 25 metri. Un bell'effetto, non c'è che dire.

Alla mia sinistra c'è quello che volevo fotografare: il gruppo più bello di piramidi. Eccolo, è a meno di 200 metri da me.

Decido di scattare da qui e poi tornare indietro, non è sicurissimo stare qui a lungo.

Queste pareti sono qui da moltissimo tempo, ma si sa mai che ad un certo punto...

Alla mia destra c'è la fine di una lama di terra. Decido di avvicinarmi prima di andarmene. Non sarebbe male riuscire a toccarla.

Ci sono quasi.

La sua base si sta frastagliando.

Eccomi, sono a venti centimetri dalla parete. Sembrano le colate di sabbia che si fanno da bambini in spiaggia.

Però la consistenza è molto dura.

Mi allontano dalla lama di terra e la rifotografo. Un mostro di lama, non c'è che dire!

Scendo ancora sotto di lei. Mi accorgo che gli alberi qui sono piuttosto mal messi.

Questa non è certo opera di boscaioli o animali.

Sono sicuramente grossi massi che staccandosi dalla parete hanno colpito violentemente le piante.

Ok, direi che è ora di sloggiare. :-)
Ripercorro il torrente e mi accorgo che le piramidi sono anche sotto i miei piedi, disciolte nell'acqua del torrentello che scorre lento. Piano piano si consumano ogni giorno.

Rieccomi alla base.

Mi sposto nella strada che costeggia la zona. In effetti da qui si ha una visione diversa e più d'insieme delle piramidi.

Il primo gruppo.

Il secondo.

Mentre cammino verso il terzo, scorgo sulla strada una strana cosa.

Mi avvicino...

Un bell'esemplare di salamandra. E' uscita sicuramente per le piogge che ci sono state questa notte. Tutti pensano che queste vistose lucertolone siano velenose, ma non è assolutamente vero, anzi sono totalmente innocue per l'uomo. L'unico accorgimento è quello di non sfregarsi gli occhi dopo averla presa in mano, in quanto la sua pelle secerne una sostanza un pò irritante.

La sposto da in mezzo la strada e proseguo. Il terzo gruppo di piramidi non si vede da qui, ma si vede quello che dovrebbe essere il quarto gruppo. E' totalmente abbandonato a se stesso, quando invece trovo che sia più interessante del primo gruppo.

In ogni caso, rimonto in macchina e torno verso casa, è quasi ora di pranzo.
Quando sono quasi a casa mi ricompaiono davanti le montagne con la spruzzata di neve fatta questa notte.

Arrivo a casa e mi fermo in giardino, attirato dal colore vivace dell'erica.

Accanto i crocchi stanno sbocciando, finalmente.

La Boo mi aspetta dietro il ginepro. Ormai scorrazza per il giardino come se nulla fosse.

Le lancio uno dei suoi topi e subito parte all'attacco. Mi fa morir dal ridere, perchè quando le dico: "Attacca!" lei attacca la preda come un cane!

Spero vi sia piaciuta questa escursione alle Piramidi di Segonzano. Con l'arrivo della primavera e tempo permettendo, saranno molte le occasioni per delle belle gite fotografiche da condividere con voi in giro per il Trentino. Alla prossima!
(TPP) 2 ore.

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4 commenti:

_Rob ha detto...

...davvero belle le "piramidi"!
e la Boo è sempre più affascinante.....ehehe....

Anonimo ha detto...

Sono MRosara e ti ringrazio per avermi fatto conoscere "le piramidi" di cui ignoravo l'esistenza. Buona Pasqua. MRosaria

Anonimo ha detto...

Pensa che più di sesant'anni or sono, con la mia mamma ed i miei fratelli si partiva dai Cadrobbi di Baselga di Pinè e, costeggiando due laghi, percorrendo la vecchia mulattiera che da Centralle di Bedollo portava a Segonzano si andava alle Piramidi. Pranzo al sacco e gambotte allenate... ricordi meravigliosi. Nelle recenti estati - con i vecchi amici - il percorso si fa lungo perchè dopo le ppiramidi si fa tutto il giro che da Centrale porta alle piramidi, a Segonzano, alla Madonna dell'Aiuto, a Valcava, a Brusago e poi di nuovo a Centrale di Bedolo. Le gambe sono ancora buone.
Bellissime ed esaurienti le fotografie.
Romano

Momo ha detto...

Romano, grazie per avermi raccontato queste escursioni d'altri tempi. Sessant'anni sono un botto di tempo!

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