20 maggio 2009

Il filtro polarizzatore

Oggi ho acquistato un filtro polarizzatore della Cokin per la mia D90 (costo 29 euro). A cosa serve? E' presto detto: rende più saturi i colori dei paesaggi e toglie i rilfessi dalle superfici riflettenti. Questo si rivelerà stracomodo anche e soprattutto nella mia prossima vacanza a Bathala. Il colore del mare sarà più intenso (come se ce ne fosse bisogno!), i cieli più saturi, i colori più vivi.
Dicono che questo tipo di accessorio non sia ancora sostituibile da Photoshop e dalla velocissima prova che ho fatto oggi nella pausa pranzo direi che è vero. Guardate questa immagine. Ho fotografato l'acqua presente sul fondo della fontana in legno che ho in giardino.Ecco lo stesso scatto con il filtro polarizzatore. Impressionante! Non c'è più il riflesso sullo specchio d'acqua.
Esistono principalmente due tipi di filtri polarizzatori: lineari e circolari. I primi si avvitano semplicemente davanti all'obiettivo e filtrano la luce in un solo modo. I secondi, tipo quello che ho preso io, sono pensati per funzionare correttamente con le digitali autofocus, si avvitano sempre davanti all'obiettivo ed essendo composti da due lenti che girano separatamente l'una con l'altra, è anche possibile dosare la polarizzazione a piacimento.

Ed ora una chiara ed efficace spiegazione sui filtri polarizzatori e su come funzionano:

Un raggio di luce bianca che viaggia libero nello spazio vibra disordinatamente in tutte le direzioni. Quando però questo raggio colpisce una superficie riflettente non metallica (acqua, ghiaccio, ma anche semplicemente un muro, una roccia, una persiana verde) ne viene per così dire "schiacciato". Il raggio riflesso vibrerà secondo un solo piano parallelo alla superficie stessa. Si dice che in questo caso il raggio è stato polarizzato.

A sua volta il filtro polarizzatore ha la capacità di polarizzare la luce, cioè di far vibrare secondo un solo piano la luce bianca che lo attraversa. Questo perché le molecole che costituiscono la sostanza polarizzante sono orientate in modo da formare una specie di griglia (immaginate una griglia metallica composta di sbarre parallele), che lascia passare solo la luce che vibra secondo il senso di orientamento delle molecole stesse.

Se a questo punto poniamo un filtro polarizzatore lungo il cammino di un raggio riflesso polarizzato, abbiamo due possibilità estreme:
1) Le molecole del filtro (le sbarre della griglia) sono orientate secondo lo stesso senso di vibrazione del raggio luminoso: il raggio passerà senza problemi;
2) Le molecole del filtro sono orientate perpendicolarmente al senso di vibrazione del raggio luminoso: il raggio verrà bloccato.

Questo spiega perché il polarizzatore, se convenientemente orientato (filtri circolari), elimina i riflessi dall'acqua e dalle superfici riflettenti in genere. Non solo: eliminando parte della luce riflessa da tutte le superfici (non solo quelle lucide), il polarizzatore rende più saturi i colori.

Un altro effetto interessante è un parziale, e talvolta marcato, scurimento del cielo. Il fenomeno è dovuto al vapore acqueo sospeso nell'atmosfera terrestre. Le minuscole goccioline polarizzano la luce solare (polarizzazione per diffusione). Questa luce polarizzata può essere bloccata dal filtro polarizzatore, che in questo modo rende il cielo azzurro più saturo e gradevole a vedersi. Il massimo effetto si ottiene quando il sole si trova a 90 gradi rispetto all'asse di ripresa (in pratica, quando il fotografo ha il sole di fianco). In assenza di sole il filtro polarizzatore è inefficace e conviene toglierlo.
Avrò sicuramente modo di fare altre foto con questo filtro e di farvi vedere cosa si può ottenere. Stay tuned! Pin It

8 commenti:

LJ ha detto...

Uh, interessante! Come dicono quegli altri di là: "thanks for sharing"!

(ciao eh, buone vacanse!)

Zion ha detto...

caspita non sapevo nemmeno dell'esistenza di questo tipo di lenti. la spiegazione è interessante e chiarissima...non posso che accodarmi al "thanks for sharing!"

;)

Vincenzo ha detto...

Allo stesso modo funzionano gli occhiali da sole polarizzati (tipo i Ray-ban "Polarized"), che filtrano i riflessi dell'asfalto e di altre superfici (Ma solo se non metalliche!). In realtà i polarizzatori sono anche alla base del funzionamento di tutti gli LCD. Provate a ruotare un polarizzatore mentre guardate un LCD attraverso di esso. Soprattutto con i cellulare troverete un angolo per il quale l'LCD apparirà quasi del tutto scuro.

Gao ha detto...

thanks!

Momo ha detto...

Lj, qual buon vento??? Ti davo per disperso! Bentornato. :-)

Vincenzo, grazie dell'integrazione!

Gao. Grazie a te di esser passato.
;-)

Anonimo ha detto...

Così non vale! Mi metti la voglia di comprare una reflex digitale. Incomincerò a mettere i soldini nel salvadanaio... comunque riguardo al suo acquisto ho sempre delle perplessità:
1. Costo elevato (soprattutto per gli obiettivi)
2. è grande e pesante (devi avere proprio voglia di portartela dietro per fare delle foto e non sta in tasca come una compatta - a sciare non la porti ad esempio)
3. riuscirò a fare delle foto per cui vale la pena spendere tutti quei soldi o per me basta una buona macchina compatta?
4. Ho pochissimo tempo libero, quindi le occasione per usarla sono pochissime.

Questi forse gli interrogativi maggiori, anche se fare le foto mi piace tantissimo...
Insomma Momo, sei un tentatore!!!!!!
Stefano

ummon ha detto...

Il filtro polarizzatore mi riporta a 20 anni fa, quando mio padre mi portò ad una mostra di Ferrari d'epoca e mi fece fare qualche foto con la sua Nikon F300 con filtro polarizzatore circolare.

Ricordo chiaramente che ruotando il polarizzatore i riflessi sulle superfici curve delle auto "scorrevano" lungo la superficie. Dovevo scegliere la posizione che minimizzava il riflesso delle luci sulla carrozzeria. :)

LJ ha detto...

Tornato da Tokyo.

Posta un commento

Se stai per lasciare un commento, ti ringrazio fin d'ora. Io mi nutro di commenti! Risponderò appena il tempo me lo permette. Grazie!