07 aprile 2009

Il futuro dell'informazione. Carta o web?

Ieri, oggi stesso, mi sono reso conto di quello che sono in grado di fare oggi com oggi i quotidiani on line con i loro siti: foto sparate a tutto schermo dopo 5 minuti dall'accadimento, link con pseudo dirette via web, gallery a più non posso che si aggiornano grazie agli utenti che inviano materiale, flash delle notizie immediati... Grazie all'evento sismico capitato a L'Aquila due giorni fa, ho visto chiaramente la netta linea di demarcazione che ormai esiste tra quotidiano cartaceo e sito dello stesso quotidiano. Rigoroso, attendibile, colto, preciso il primo. Sensazionalistico, immediato, multimediale, poco preciso, superficiale e svaccone il secondo. Ancora grande fascino e bella sensazione fisica per il giornale di carta, volubilità e real time per il sito on line.L'impressione, come detto recentemente anche da Murdock, è quella che i quotidiani come li conosciamo ora spariranno nel giro di dieci anni o forse meno sostituiti dai siti on line leggibili su vari dispositivi, alcuni dei quali non sono ancora stati creati o non sono commercializzati.
Ma c'è un ma, un grande ma. Oggi ero seduto in paninoteca e sfogliavo il Corriere... in prima pagina il pezzo d'apertura di Gian Antonio Stella sul terremoto era a dir poco poesia a confronto di ciò che leggo abitualmente su Corriere.it. Un bel pezzo scritto con tutta la scuola di giornalismo e la creatività possibili, con intrecci che fanno pensare, e parole incastrate nei posti giusti. Leggete l'inizio anche voi scaricando il PDF. Basta cliccare sulla prima pagina qui sotto.Un piacere leggere certi pezzi, perchè ti fanno pensare a doppia via: ciò che è scritto e ciò che il giornalista stava pensando mentre scriveva o ciò che aveva visto prima di scrivere il pezzo. E queste cose le leggi tra le righe di gente che sa scrivere veramente, gente con le contropalle e stop. Invece leggendo gli articoli on line ho sempre la sensazione che siano scritti direttamente dal curatore del sito, che tutto è tranne un giornalista.E allora mi chiedo quand'è che avverrà il passaggio della nobile "forza lavoro" cartacea per la molto meno nobile e più volubile fabbrica del web? Allora si che avremo un organo di informazione micidiale, in grado di sfornare notizie in tempo reale con l'accuratezza, gli approfondimenti e la precisione di un "frusciante" giornale di carta.Poi non ci rimarrà che rimpiangere solamente il piacere, il profumo e le sensazioni che solo lo sfogliare un quotidiano ti dava.Chiedo scusa a chi potrebbe infastidirsi per lo strano accostamento tra l'argomento del post e le immagini del terremoto di questi giorni, ma è proprio grazie a questo evento che ho riscontrato tutto ciò.
(TPP) 45 minuti Pin It

7 commenti:

Saint Andres ha detto...

Ottime osservazioni Momo, il web rappresenta la velocità delle informazioni, non necessariamente la qualità, penso ancora finché avremo i giornali su carta stampata.
insomma spero più che altro che se questi cesseranno in un futuro di esistere non scompaiano certi articoli ben fatti e strutturati, cosa che il web ancora non fornisce.

ummon ha detto...

La bassa qualità degli articoli online è in parte dovuta alla necessità di scriverli rapidamente e pubblicarli, e in parte dovuta alla redazione web che per ora è un po' una redazione in tono minore.

C'è da dire però che il futuro è sicuramente solo online (negli USA sta già accadendo per alcune testate), per ovvie ragioni, e man mano che le grandi penne passeranno su quel "media", vedremo anche qualità oltre che tempestività.

Alessandra ha detto...

ho la speranza di Khassad... ma è solo una speranza, condivido le tue osservazioni.
un abbraccio
Ale

Sarah Tognetti ha detto...

Ciao Momo
bel post, ma forse era meglio iniziare "In seguito all'evento sismico..." che non "Grazie all'evento sismico...". D'altronde è proprio in questi momenti che il tatto conta!
sarah

Anonimo ha detto...

Scusami se non colgo il significato di ciò che dici...sai...riesco solo a vedere ciò che le immagini mostrano...e ogni parola dell'articolo è come se non esistesse...L'Aquila era la mia città...

Momo ha detto...

Anonimo, l'ho sempre detto che le immagini contano più di milioni di parole. Scusami se ho urtato la tua sensibilità con questo accostamento. Grazie per la tua testimonianza. In bocca al lupo per tutto. Un abbraccio.

Anonimo ha detto...

Figurati...non voleva affatto essere un commento critico...solo nostalgia di ciò che era è che adesso non c'è più...credo sia "fisiologico" ,per chi si è trovato a vivere esperienze come queste,focalizzare poi l'attenzione solo su un aspetto piuttosto che su altri...ma davvero nulla di più!!Complimenti per il blog,è davvero bello,e sa "tenere compagnia"!!!Ti auguro una buona giornata!!!

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