27 novembre 2008

Il cancro afgano

In queste ore stiamo assistendo all'ennesimo allungamento tentacolare da parte di quel cancro mondiale di nome Al Quaeda. L'11 settembre 2001 non sono caduti solo due palazzi a New York, ma si è aperta la breccia dove subdolamente vengono iniettati i "veleni" che dovrebbero farci morire. E l'occidente viene narcotizzato e paralizzato mediaticamente. E' la nuova guerra, fatta di mordi e fuggi, di colpi inflitti in modo sempre più bastardo, di religione che parla solo col sangue, e di grandi proclami alla TV. E' il braccio lungo dell'estremismo islamico che colpisce in modo chirurgico dove può e quando le conviene. Alla vigilia del Natale cristiano veniamo sconquassati psicologicamente e fisicamente, ci tolgono le nostre sicurezze mentali, ci scavano dentro, ci fanno cambiare il nostro modo di vivere, ci terrorizzano da lontano. Come un esercito sgangherato ma fatale, sanno bene quando sferrare gli attacchi e ora, con l'economia mondiale in bilico e gli USA verso un delicatissimo cambio presidenziale, è il momento perfetto.
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